di Antonio Riccucci, Massimiliano Cocchi e Giulia Foschi
URBINO – La copertura è squarciata, come una grossa ferita. I tetti dei capannoni non hanno retto alle tonnellate di neve. I danni? Per adesso impossibili da quantificare, ma se la Cna di Pesaro e Urbino ha stimato in almeno 60 milioni di euro le perdite per le aziende in tutta la provincia a Petriano ci sono almeno una decina di aziende messe in ginocchio dall’emrergenza neve. Solo qui si parla di centinaia di migliaia di euro andati in fumo. Produzione ferma, lavoratori che non possono rispettare le scadenze con clienti e fornitori, più di cinquanta dipendenti costretti a restare a casa. E entro il 16 febbraio ci sono da versare i contributi Inail e Inps.
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E l’emergenza non è finita, la conta dei danni si fa di ora in ora perchè con l’innalzamento delle temperature la neve si scioglie e aumenta di peso. E le strutture continuano a cedere. Chi può cerca di puntellare, come fanno alla “Torniture Bigini”, azienda che produce componenti in legno. Una parte del capannone del capannone ha ceduto, l’altra ha tenuto e il titolare prende le misure per far arrivare i puntelli delle dimensioni corrette. Salendo verso Petriano il capanone successivo a quello di Morris Cioppi. Nella sua “Sarreda” produce Divani, ma sono crollati 2.600 metri quadrati di copertura. Nella nuova sede della ‘Lomarpref‘, dove si fanno prefabbricati per mobili, è tutto intatto, ma nella sede di Gallo sono caduti 2.600 metri quadrati di copertura e “altri due capannoni di mille metri quadrati ciascuno sono in pericolo, le travi si sono già incurvate”, fa sapere il titolare Domenico Londei. E’ crollato anche uno dei capannoni della “Bbc Plastik”.
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