di Stefania Bernardini e Rossella Nocca
PESARO – “La nevicata del 2012 è stata una calamità naturale. Ha superato del doppio i livelli raggiunti nel ’56”. Così Matteo Ricci, presidente della provincia di Pesaro-Urbino, ha aperto la conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dell’emergenza neve. Nella sala Giunta, Ricci ha descritto la condizione del territorio riconosciuto come il più colpito dal maltempo che si abbattuto sull’Italia. La città che ne ha risentito maggiormente, ha ricordato il presidente, secondo i dati è stata proprio Urbino.
Durante il dibattito è stata lodata più volte la capacità di coesione dei vari comuni e delle forze che hanno lavorato per soccorrere la popolazione e tutta la provincia, ma il presidente ha anche avvertito: “L’emergenza non è ancora finita e non lo sarà fino a domenica”.
Se il sole di questi giorni sta favorendo il miglioramento della viabilità, le basse temperature nelle ore notturne continuano a creare difficoltà. Il pericolo di crollo dei tetti e la situazione di isolamento di alcune famiglie restano dei problemi ancora da risolvere e che prolungano il termine finale di questa condizione di criticità.
Nel territorio ci sono già stati 1748 interventi delle forze di polizia, come ha spiegato il prefetto Attilio Visconti, con uomini che hanno fatto doppi e tripli turni di lavoro per cercare di ridurre al minimo i danni e salvaguardare la popolazione. “Siamo stati l’unica realtà operativa ad avere i dati di tutti gli isolati – ha sostenuto il Prefetto – senza la partecipazione di tutte le forze e l’attenzione mediatica i sindaci avrebbero dovuto pagare l’esercito”.
Restano ancora alcuni problemi di mancanza di corrente elettrica. Circa 50 abitazioni sono tuttora isolate, su 500 richieste di interventi. I lavori per eliminare tutti i casi di black-out stanno continuando per riuscire a riportare la situazione sotto controllo.
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Lunedì si inizierà a pensare alla conta dei danni. In un tavolo con tutti i sindaci della provincia e con il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca e il capo del dipartimento Sicurezza e Protezione Civile, Roberto Oreficini, si farà un punto sui costi subiti e che si subiranno. Si dovranno calcolare non solo gli interventi effettuati sinora, ma anche le perdite a livello economico per le aziende e l’agricoltura, i problemi di stabilità alle strutture pubbliche e private e i danni alle strade e ai veicoli.
“Il totale dei costi – ha affermato ancora Matteo Ricci – non è ancora quantificabile e finché ci sarà lo stato di emergenza un calcolo preciso non è possibile” . Per il presidente della provincia di Pesaro-Urbino, è necessario che la situazione di calamità venga riconosciuta: “Finora ci siamo rimboccati le maniche, ma ora il Governo deve intervenire”.