URBINO – Venti agenti chiamati a presidiare l’aula C1 dell’ex Nuovo Magistero. Ce n’è uno per ogni studente,forse anche di più. E’ uno scenario strano, che sa di un’epoca passata da tempo, quello che si è trovato davanti oggichi è entrato nell’edificio intitolato a Paolo Volponi.
A tener d’occhio gli studenti, radunatisi ieri per protestare contro lo sgombero di domenica notte, sono stati chiamatidieci carabinieri provenienti da Bologna e dieci poliziotti. Molti in divisa, altri in borghese. Gli agenti sono arrivatia Urbino dopo la richiesta inviata dall’Università alla Questura di Pesaro. A coordinare le squadre, il comandantedella polizia di Urbino, Massimo Zeloni, che, nonostante il numero di uomini impiegato, ha dichiarato che “lasituazione della C1 non è una minaccia all’ordine pubblico.
”E allora perchè il dispiegamento di tante forze? L’Università giustifica la richiesta di altri agenti con le “ingiurie eminacce” apparse sul web nei giorni scorsi. E con l’atteggiamento provocatorio del collettivo C1, accusato, fra le altre cose, di aver interrotto l’inaugurazione dell’anno accademico per contestare il presidente del Consiglio degli Studenti. Secondo il coordinatore Rsu dell’Ateneo, Fabrizio Maci, “E’ inaccettabile il linguaggio utilizzato da una minoranza di studenti, con espressioni del tipo ‘Lui (il rettore) approfitta dell’emergenza, noi lo aspetteremo con ibadili in mano’”.
Sarebbe stato questo clima, secondo quanto riporta una nota diffusa dall’Università, a rendere necessaria la presenza di forze di polizia, “così da proteggere i beni materiali dell’Ateneo (in passato più volte vandalizzati dagli occupanti) e l’incolumità fisica dei lavoratori, anch’essi meritoriamente impegnati a operare in condizioni certamente non facili.
”Domenica il rettore aveva fatto svuotare l’aula C1, tornata così in possesso dell’Università dopo quattro anni di autogestione da parte degli universitari. Il provvedimento era già stato comunicato nella seduta del Senato Accademico del 20 dicembre e successivamente agli studenti. Poi a febbraio, alla luce dell’emergenza neve, ilDelegato agli studenti aveva scritto altre due lettere agli occupanti della C1, in cui manifestava “la necessità diprocedere alla razionalizzazione degli spazi e la volontà di effettuare risparmi sugli affitti che gravano sul bilancioe pesano negativamente sulle valutazioni del MIUR.” L’aula C1, in quanto “occupata”, comportava infatti,secondo l’Università, oneri e spese gravanti sulle tasse degli studenti di Urbino. L’Ateneo ribadiva tuttavia ladisponibilità a trattare per trovare nuovi spazi comuni da destinare alle attività sinora portate avanti nell’aula C1.Chiarendo che “nella nuova aula dovranno democraticamente trovare spazio (contrariamente a quanto avvieneattualmente) tutte le rappresentanze studentesche.”
“Sembra di essere in una caserma”, commentano i ragazzi del collettivo, che si dicono “sgomenti nel vedere lamilitarizzazione dell’Università, che solo nel momento in cui il pensiero unico dominante non viene attaccato apparequell’oasi di libertà di pensiero a cui il Magnifico tanto tiene.”