Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Aula C1, il questore: “Chiamati dal rettore, studenti tranquilli ma non è casa loro”

di    -    Pubblicato il 22/02/2012                 
Tag: , , , , ,

URBINO – Li chiama “ragazzi indisciplinati” ma li definisce “collaborativi”, “tranquillissimi”, “serenissimi”. Insomma la situazione all‘aula C1 dell’Università non desta preoccupazione nonostante l’ingresso sia sorvegliato, da un paio di giorni, da agenti della Polizia e dei Carabinieri. Un intervento richiesto espressamente dal rettore, Stefano Pivato, alla Questura.

LEGGI Paternò: “Basta conflitti, necessari spazi di dialogo”

Già ieri il comandante della Polizia Andrea Massimo Zeloni,  aveva dichiarato che non c’era nessun problema per l’ordine pubblico. E oggi il questore di Pesaro, Italo D’Angelo, porta altre rassicurazioni: “I ragazzi sono stati collaborativi, a parte forse una sola eccezione. Io li ho anche incontrati nel mio ufficio e ho parlato con loro perché mi trovavo a Urbino. Gli ho chiesto ‘Che succede?’ e mi hanno esposto le loro ragioni con grande compostezza”.

AUDIO La protesta: “Ridateci l’aula, spazio di tutti”

Ma in una situazione così ‘tranquilla’ perché allora utilizzare tanti uomini? Le stime, secondo il questore sono eccessive: “Non si tratta di venti uomini, il numero è minore – spiega – perché il personale è arrivato a Urbino per l’emergenza neve e alcuni sono stati impiegati per l’intervento all’aula dell’Università. Un intervento che ha interessato quatto o cinque uomini per volta, poi il questore non viaggia mai da solo, almeno ci sono due o tre persone con lui. E c’erano anche due della digos”. In ogni caso sembra tanta gente, considerati anche i turni giornalieri, da moltiplicare forse per due o per tre. Quattro o cinque sono più o meno lo stesso numero di ragazzi a presidio fuori dalla C1, chiusa col lucchetto dopo quattro anni di ‘occupazione‘. Un rapporto di uno a uno che pone qualche legittimo interrogativo: “Io non sono tenuto a dire quanti agenti utilizzo, è tutto calibrato su quello che può succedere. In questo caso c’era il timore di contrapposizioni o scontri anche aspri all’apertura dell’Università, lunedì mattina”.

E sullo sgombero avvenuto domenica: “Mi sono incontrato con il rettore e gli ho chiesto ‘Era opportuno?’ E’ stato un atto forte da parte sua quello di portare fuori tutte le cose e richiedere il nostro intervento – spiega ancora D’Angelo – ma noi non interveniamo nel merito dell’utilizzo dell’aula, perché il ‘dominus’ dell’Università è lui. E solo lui può prendere la decisione di contattare la Questura”.

In merito il Questore, Italo D’Angelo, ci ha inviato la seguente precisazione: “ Ho trovato nel Rettore grande disponibilità per una soluzione che coinvolga tutte le componenti studentesche, per garantire luoghi di aggregazione e di democrazia per le attività degli universitari. La scelta di far sgomberare l’aula C1 non è stata da me definita un atto forte, perché non rientra nelle mie competenze”.

“Gli studenti erano stati avvisati che l’aula serviva – conclude il questore – che era necessaria. Mi son sentito dire da qualcuno che quella è casa loro. Non è vero. Gli studenti devono manifestare e poter esprimere le proprie idee ma quella non è casa loro. Il rettore mi ha spiegato che era stato disposto, il 10 febbraio, che quell’aula fosse adibita a lezioni e ci sarebbe stato un confronto, una conferenza comune perché è auspicabile che presto abbiano un nuovo spazio da utilizzare”.

Sullo stesso argomento:

I commenti sono chiusi