di Rossella Nocca e Antonio Siragusa
URBINO – L’aula C1 del Magistero, da oggi, non è più autogestita. Alla riapertura dell’Università dopo l’emergenza neve, i ragazzi del collettivo C1 hanno trovato una brutta sorpresa. Lucchetti alle porte e aula svuotata. Nella notte, i dipendenti hanno portato via libri, riviste, poster. Tutto è finito in un magazzino: sono rimasti solo banchi e sedie alla rinfusa.
Lo sgombero arriva dieci giorni dopo l’avviso in cui il Rettore scriveva della necessità di nuovi spazi per l’inagibilità, a causa delle nevicate, di vari locali destinati alle attività istituzionali. E in cui disponeva che, “con effetto immediato, l’aula C1 fosse adibita allo svolgimento delle funzioni didattiche”. “Anche mediante, se necessario, il coinvolgimento delle forze dell’ordine competenti”.
E oggi, sul sito dell’Ateneo, il Rettore ha pubblicato un comunicato in cui, senza far riferimento esplicito allo sgombero, ha affrontato il tema della gestione degli spazi comuni degli studenti, che “potrà essere discussa dal Consiglio degli Studenti, disciplinata da regole che siano il più possibile condivise”. Nel comunicato ha anche annunciato la “convocazione di una Conferenza sull’uso dello spazio comune aperta a tutti coloro che studiano presso l’Università di Urbino”. Non sembra un caso che questo comunicato sia stato diffuso proprio oggi.
L’addetto stampa dell’università Tiziano Mancini, inoltre, afferma che il Responsabile del progetto studenti, professor Nicola Giannelli, aveva proposto ai ragazzi di spostarsi in un’altra aula del Magistero, la C3, per svolgere le loro attività insieme alle altre associazioni. Ma gli studenti non ci stanno. Rocco Stasi sostiene che “non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale dal Rettore e non si legge nemmeno una parola in tal senso nell’avviso di sgombero”. “Solo in maniera indiretta il Rettore ci ha informato di questa possibilità – aggiunge Stasi- ma ora è tardi perché mandare tanti poliziotti significa volere il muro contro muro. Se il Rettore ha bisogno di spazi per la didattica, utilizzi lui la C3″.
“Quello dell’Università è un atteggiamento autoritario e fascista. Si vuole colpire il collettivo perché ha attaccato i poteri forti – dice Gianluca Capozio, uno studente dell’associazione C1 autogestita – e pensare che Pivato è venuto a fare lezione in quest’aula e l’ha legittimata quando aveva bisogno di raccogliere voti per diventare rettore. Ma ora non gli fa più comodo. Questo è chiaramente uno sgombero politico.”
“Non hanno fatto togliere nemmeno la neve dalle porte e pensano a sgomberare l’unico spazio autogestito in cui si è prodotta socialità e cultura – aggiunge Capozio – Pivato ha persino realizzato un video, non certo finalizzato al controllo dell’ansia, ma a uno sfoggio di forza”. Critiche anche nei confronti dei rappresentanti degli studenti, che finora non hanno preso posizione sulla vicenda.
“Non sarà uno sgombero furtivo a farci rinunciare all’aula”, promettono i ragazzi del collettivo, in presidio da stamattina davanti alla “loro” C1. Dopo la comunicazione rettorale del 10 febbraio, gli studenti avevano dato la loro disponibilità a cedere l’aula per le attività didattiche, in caso di inagibilità di altri locali per le infiltrazioni causate dalla neve. Ma a insospettirli è il fatto che le attività didattiche siano sospese fino a marzo e che al momento non esista una concreta necessità.
“Le nostre azioni sono sempre state puramente simboliche e dimostrative, la vera violenza la stanno usando loro con tutte queste forze.” Alessandro Merlo esprime così la rabbia degli studenti, che questa mattina si sono ritrovati l’ex Nuovo Magistero (ora Area Scientifico Didattica Volponi) presidiato dalla polizia, una camionetta della celere in piazza Rinascimento e i carabinieri davanti al Rettorato. “E’ il culmine di un processo di criminalizzazione da parte della stampa”, dice Merli. Contestato durante il presidio un giornalista della stampa locale, che ha scritto che l’Università spende 50mila euro l’anno per affittare, ad esempio, il cinema Ducale, dove si tengono le lezioni di scienze motorie, e non può sfruttare invece aule come la C1, occupata dagli studenti dal 2008.
Una quindicina di ragazzi del collettivo sono anche spalatori volontari, quattro hanno l’incarico di spalare per il Comune. “In questo momento potremmo dare una mano invece dobbiamo stare qui. Possibile che nell’emergenza neve l’unico impegno è sgomberare l’aula?”, si chiede Rafael Campagnolo.
Questa sera i ragazzi della C1 autogestita si riuniranno in assemblea per decidere come proseguire la protesta. “Intanto restiamo qui in presidio davanti all’aula, tanto prima o poi dovranno aprirla e in quel momento entreremo anche noi, non finisce qui”.
quel che sento è disgusto. lascia pensare il fatto che dopo anni di lotta per conquistarla prima, ed evitare che fosse sottratta poi, in una fredda notte d’inverno l’aula C1 autogestita venga sgomberata. è la stessa sensazione che si prova quando ad essere eliminati sono gli spazi di formazione e crescita sociale. l’apertura e la sensibilità mostrata del collettivo C1 autogestita, evidenziata particolarmente in questi giorni (vedi l’attività denominata “spalata sociale” e vedi anche l’apertura dell’aula per tutte le attività didattiche) è evidentemente cosa poco rilevante o probabilmente molto rilevante se quel che balza agli occhi è uno sgombero notturno, silenzioso …fetente. chi scrive è uno studente che ha contribuito alla nascita e crescita di quello spazio… è uno studente che dall’aula C1 autogestita ha avuto molto più di quel che ha dato…sempre, anche a mezz’Italia di distanza. chi scrive è uno studente a cui quella sensazione iniziale si è trasformata in profonda amarezza.
Solidarietà ai compagni ed alle compagne della C1…