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Un software contro la dislessia, il Mit premia la ricerca urbinate

di    -    Pubblicato il 27/03/2012                 
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URBINO - Basta alzare un braccio e una palla virtuale si muove sullo schermo. Potrebbe sembrare una magia, ma è il nuovo metodo attraverso il quale molti bambini affetti da dislessia e da disturbi del comportamento potrebbero superare i loro problemi. Si chiama Didattica Live ed è un software progettato da Mario Buonvino, dell’Università di Urbino. Proprio per questa invenzione il giovane ricercatore sarà premiato venerdì a Padova, insieme ad altri 12 talenti italiani nel concorso “Tr35, giovani innovatori”, promosso dal Massachusetts Institute of Technology. “È una metodologia, che si basa sull’utilizzo di un sensore di movimento e di un software attraverso i quali è possibile svolgere – spiega Buonvino – degli esercizi utili nella compensazione di alcune disabilità. Questi esercizi si possono fare con il semplice movimento della mano: basta aprire e chiudere il palmo per afferrare e lasciare oggetti virtuali presenti sullo schermo come se fossero reali”.

Pochi click e gli insegnati possono creare esercizi su misura per ogni piccolo studente che soffre di disturbi specifici dell’apprendimento. “Gli alunni dislessici hanno difficoltà di lettura dei caratteri scritti, ma apprendono molto bene se, accanto alle parole, ci sono degli aiuti visivi. Quindi costruire un oggetto all’interno dell’esercizio, che abbia a fianco della parola un’immagine, è già un grandissimo aiuto per il dislessico. Per quanto riguarda i ritardi cognitivi – continua Buonvino – spesso riguardano disturbi nella sfera della spazialità e della temporalità e quindi con Didattica Live si possono costruire delle sequenze che i ragazzi devono mettere in ordine. Un approccio divertente e interattivo, che in questo tipo di disturbo può essere, a maggior ragione, d’aiuto per apprendere meglio”.

Un’idea nata insieme ad altri due ricercatori urbinati, Umberto Battista e Andrea Farnese, da sempre impegnati nel campo della disabilità e che si è concretizzata con l’aiuto di Paolo Maltese, dottore di ricerca in biochimica. Un metodo che, anche se nato per scopi didattici, può diventare un vero trampolino di lancio e magari attirare l’attenzione di aziende che vogliono investire in questo settore.

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Un commento to “Un software contro la dislessia, il Mit premia la ricerca urbinate”

  1. Mario Buonvino scrive:

    Gentilissima Maria Sara Farci, vorrei ricordare i notevoli referenti del Progetto, che sono la Prof.ssa Rosella Persi dell’Università degli Studi di Urbino e il Prof. Lucio Cottini dell’Università degli Studi di Udine.