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Fuci, il congresso nazionale a Urbino Nel segno del Concilio Vaticano II

di    -    Pubblicato il 23/04/2012                 
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URBINO – Urbino  roccaforte della Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana).  La sezione feltresca è quella che ha il maggior numero di tesserati in Italia: circa 40. Lo ha detto il presidente nazionale dell’organizzazione, Alberto Ratti, intervenuto per presentare  il congresso nazionale che si svolgerà nella città ducale dal 25 al 28 aprile.  I duecento delegati da tutta Italia eleggeranno  il presidente e vicepresidente della sezione maschile. I vertici di quella femminile scadranno il prossimo anno.

Il congresso si svolgerà in diverse strutture del centro: al Collegio Raffaello l’assemblea federale riservata agli iscritti; al teatro Sanzio,  alla facoltà di Economia e a Palazzo Ducale, invece, i dibattiti pubblici sul messaggio del  Concilio Vaticano II, a 50 anni dalla sua apertura, nel 1962.

L’assemblea terminerà sabato mattina con una messa al Duomo; da lì i ragazzi  partiranno per Roma per assistere alla beatificazione di Giovanni Toniolo, economista e ‘padre’ della Fuci.

Si comincia mercoledì pomeriggio al teatro Sanzio, con un approfondimento del contesto storico e ecclesiale: parteciperanno monsignor Marcello Semeraro, Xenio Toscani e Ghislain Lafont.

Giovedì mattina, nell’aula magna di Palazzo Battiferri si discuterà di sacre Scritture con don Guido Benzi, Cettina Militello e il presidente dell’Azione cattolica, Francesco Miano. Alle 16, nella sala del Trono di Palazzo Ducale, arriverà il priore della Comunità di Bose, padre Enzo Bianchi; con lui  Marco Cangiotti, preside di Scienze Politiche a Urbino e Serena Noceti, teologa.

“Ringraziamo la Fuci per la scelta di Urbino- ha esordito il sindaco, Franco Corbucci, intervenuto alla conferenza di presentazione – questa città, dove il numero degli studenti è identico se non superiore a quello degli abitanti, è il luogo ideale per un dibattito sull’esperienza universitaria e il confronto tra mondo accademico e ragazzi che vengono da ogni parte d’Italia”.

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