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Da Londra al Montefeltro, quattro giornalisti sulle tracce di Barocci

di    -    Pubblicato il 5/02/2013                 
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URBINO – Nemmeno gli occhi curiosi da giornalisti esperti sono preparati alla vista che si apre dal balcone tra i Torricini, quello che fu del duca Federico: dalle mura della città fino alle valli del Montefeltro, un incontro del verde dei campi e del bianco dell’ultima neve rimasta, che ha lasciato a bocca aperta i quattro giornalisti inglesi in visita a Urbino, abituati ai capolavori dei grandi musei londinesi ma poco avvezzi per loro stessa ammissione alla grazia del Rinascimento italiano.

La delegazione, tra ieri e oggi, ha ripercorso i sentieri di  uno dei più importanti artisti locali, Federico Barocci. Grazie alla collaborazione tra La National Gallery di Londra, Enit (agenzia di Londra), Regione Marche e Comune di Urbino.  Il museo londinese di Trafalgar Square, infatti, dal 27 Febbraio al 19 Maggio ospiterà una mostra sui dipinti dell’artista urbinate.

Nancy Durant del Times, Martin Gayford di Bloomberg e del Telegraph, Michael Prodger del Guardian e Nicholas Trend sempre del Telegraph e della rivista Travel hanno visitato prima il Duomo e poi il Palazzo Ducale, lasciando poi la città in direzione di Piobbico, ultima tappa del tour.

“Contenti, ispirati ed eccitati” li descrive Carol Plazzotta, la curatrice della mostra “Barocci: brilliance and grace”. Si tratta di una ricongiunzione dei dipinti del Barocci con “La Madonna col gatto”, unica opera dell’artista urbinate nella collezione definitiva del museo londinese.  Quasi tutti i quadri di Barocci si trovano già a Londra dove tra poche settimane saranno a disposizione di un vasto pubblico internazionale.  La delegazione inglese ha potuto visionare solo “Il Perdono” in questa breve visita marchigiana.

E’ il terzo progetto che la soprintendenza di Urbino realizza con la National Gallery,  spiega la curatrice.  Altre due volte Londra e Urbino avevano collaborato occupandosi di un altro grande artista locale,  Raffaello, come spiega Carol Plazzotta.

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