“C’e’ molta utopia…ma a me piace sognare….aderisco…!”, scrive Angelo Falconi, candidato alla Camera con il Pd nelle Marche, su www.riparteilfuturo.it, il sito della campagna promossa da Libera e Gruppo Abele contro la corruzione. Hanno giocato d’anticipo, questa volta. Chiedendo ai politici candidati alle elezioni del 24 e 25 febbraio di metterci la faccia, nel vero senso della parola.
Nome, cognome, foto, partito e sottoscrizione di cinque impegni, ben precisi: inserire la riforma della norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) tra i punti urgenti della propria campagna elettorale e realizzarla entro i primi cento giorni di legislatura; rendere pubblici il proprio curriculum vitae professionale, il reddito, la storia giudiziaria personale e dichiarare i potenziali conflitti d’interesse.
Oltre 140.000 firme da tutt’Italia e, soprattutto, oltre 800 candidati trasparenti, per l’esattezza: 825. La campagna tutta on line è partita il 16 gennaio scorso e si chiude oggi. I risultati hanno superato tutte le aspettative e questo fa ben sperare per il futuro nel segno della legalità dell’Italia. Un risultato positivo arriva dalle Marche, al 4° posto tra le regioni più ‘trasparenti’ d’Italia, preceduta solo da Valle D’Aosta, Liguria e Friuli Venezia Giulia. L’8,7% di candidati sul totale di quelli presentati nelle circoscrizioni della Regione (33 candidati trasparenti su 380) ci hanno messo la faccia.
Il partito in pole position è il PD, che nella Regione è al 48,5% dei candidati; seguono Rivoluzione Civile con il 15,2%, Sel, M5Stelle e Fratelli D’Italia con il 9,1% e Scelta Civica, Udc e Centro Democratico con il 3%.
Anche Urbino ha il suo “candidato trasparente”. È Oriano Giovanelli, candidato alla Camera con il PD. Pluridecennale esperienza in politica, dichiara: “E’ un impegno solenne quello che prendiamo, come Pd, con il popolo italiano quando diciamo che il governo Bersani ripartirà proprio da quei nodi irrisolti nella battaglia per la moralità e la legalità”.
“La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta (ci seguono solo Grecia e Bulgaria). Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali”(si legge sul sito). È questa consapevolezza il motore propulsore della campagna anti-corruzione, di cui oggi si chiude solo la prima fase, quella del primo ‘reclutamento’ dei candidati alle elezioni politiche del 24 e del 25 febbraio 2013. Mentre la raccolta di firme online dei cittadini contro la corruzione prosegue su www.riparteilfuturo.it
Dall’insediamento del nuovo Parlamento partirà la fase dei 100 giorni, durante la quale sarà monitorato e verificato l’impegno dei parlamentari nel rafforzamento del 416 ter del Codice Penale. “Sarà un sistema di controllo costante, inflessibile e partecipato, del tutto innovativo per il nostro Paese”, spiega Francesca Biffi, dell’ufficio stampa di Riparte il Futuro.
Grazie alla forza del web e dei social network, ogni cittadino potrà tenere d’occhio il lavoro dei parlamentari e sarà compito dei promotori di Riparte il futuro cancellare dalle liste dei “trasparenti” quei politici che non manterranno gli impegni presi sul fronte della lotta alla corruzione.