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L’arte e i diritti della diversità in scena al collegio La Vela

di    -    Pubblicato il 1/03/2013                 
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Il pubblico durante l’esibizione canora di una studentessa

URBINO – “La disabilità non è un limite al talento“: è questa la frase sul profilo Facebook di uno dei ragazzi disabili che mercoledì sera si sono esibiti al teatro del collegio ‘La Vela‘ per sensibilizzare gli altri studenti sulle difficoltà di vivere ai collegi.

Lo spettacolo, organizzato interamente dai ragazzi residenti nei collegi di Urbino, è iniziato intorno alle 18. Alcuni hanno intrattenuto il pubblico cantando, improvvisando numeri di giocoleria leggendo alcuni brani scritti di proprio pugno o mostrando video che documentano le loro passioni, come per esempio la speleologia.

A rendere possibile la serata sono stati l’associazione dell’ Ersu Arcco (Attività Ricreative e Culturali Collegi di Urbino che si riunisce tutti i mercoledì) e i docenti tutor dell’università di Urbino, tra cui alcuni rappresentanti della comunità albanese. Ganimet Elmazi e Adi Delaj hanno spiegato come è nata l’idea di questo evento: “Molti di noi sono tutor di ragazzi con problemi di disabilità. Sia all’università che nei collegi questi studenti devono fronteggiare ogni giorno molte difficoltà. Per questo abbiamo deciso di dare vita a questa serata”.

Un momento d’intrattenimento durante la serata “C’è troppo rumore qui dentro”

La necessità di creare una cultura della diversità e di sensibilizzare i giovani  verso le delicate, ma fondamentali tematiche legate alla disabilità ha spinto studenti e professori a dare un segnale all’intera comunità urbinate.

“L’università sta cercando di mettere le fondamenta per fare un passo di qualità nei confronti delle tematica delle disabilità – spiega la professoressa Patrizia Gaspari – la statalizzazione dell’università ha penalizzato fortemente le nostre iniziative. Finora l’unica conquista è stata quella di istituire uno sportello per disabili. Il nostro obiettivo è potenziarlo e renderlo un ufficio in pianta stabile, migliorare il sistema dei trasporti  e agevolare la vita degli studenti sia all’interno che all’esterno degli edifici universitari”.

Un primo passo dunque, ma molto importante. Il titolo dell’iniziativa “C’è troppo rumore qui dentro” è emblema dell’indifferenza e a volte dell’ignoranza che spesso ruota intorno alle problematiche legate alla disabilità. “Non tutti sanno – dice il professor Vincenzo Fano– che spesso gli studenti disabili sentono i suoni in modo diverso. Per esempio nel livello 8 del collegio vivono due studentesse che si trovano spesso in difficoltà a causa dei rumori fatti dai loro vicini, che loro percepiscono come boati”.

All’evento ha partecipato anche il presidente dell’Ersu Giancarlo Sacchi che si è detto entusiasta per l’esito della serata. La maggior parte di coloro che hanno partecipato hanno sottolineato come, con grande semplicità, gli studenti hanno saputo commuovere e divertire il numeroso pubblico accorso. Dopo le esibizioni, è stato proiettato il film ‘Quasi amici’, una commedia francese che parla dell’amicizia tra un ricco signore tetraplegico amante dell’arte e di un ragazzo senegalese che proviene dalla difficile realtà delle banlieue parigine.

Come nel film, anche nella realtà chi promuove queste iniziative, lo fa evitando i cliché spesso legati a questi argomenti: bisogna rimboccarsi le maniche e affrontare questa sfida senza scadere nei luoghi comuni. “Bisogna imparare a rispettare i disabili come cittadini – conclude la professoressa Gaspari – e quindi garantire loro i diritti di cui ogni cittadino può e deve godere”.

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