URBINO – Urbino non ha nulla da invidiare alle città collinari dell’Umbria e della Toscana. “I prezzi sono più bassi, i luoghi meno affollati e la gente amichevole”, dice Nicholas Trend, uno dei giornalisti inglesi in visita nel Montefeltro il mese scorso in occasione della mostra della National Gallery di Londra dedicata al pittore urbinate Federico Barocci.
Tornato a casa, il giornalista del Telegraph ha scelto di raccontare le bellezze di Urbino, consigliando ai suoi lettori una breve visita la prossima primavera per non perdersi “una delizia”.
“36 hours in Urbino” è un itinerario culturale e gastronomico alla scoperta della città ducale, “an idyllic hill town”, un’idilliaca città di collina, ma meno conosciuta dal pubblico d’oltremanica rispetto agli altri poli culturali dell’Italia centrale.
In perfetto stile anglosassone, l’itinerario è completo di informazioni su dove alloggiare, mangiare e su cosa ordinare tra le prelibatezze locali, ma soprattutto ricco di consigli su cosa visitare in 36 ore, con un occhio di riguardo, ovviamente, per le opere di Barocci. Vale la pena dare un’occhiata.
Si arriva alle 9 di sera e, dopo aver lasciato armi e bagagli in albergo, si ha giusto il tempo di prendere confidenza con il centro storico: un rapido giro in Piazza della Repubblica e dintorni, una cena completa di calice di vino in una delle tipiche trattorie urbinati e, per i più giovani, un salto nei locali notturni per scoprire l’atmosfera della città universitaria.
Il mattino, per smaltire i postumi della serata, è all’insegna dell’arte. Trend consiglia di dedicare almeno tre ore per scoprire il palazzo Ducale: “Il momento clou per me –spiega il giornalista– è il piccolo studiolo del Duca. Si tratta di una delle due camere del genere sopravvissute dal Rinascimento italiano”.
La seconda tappa è sulle tracce di Barocci. Dopo un panino in Piazza del Rinascimento il consiglio è di visitare il Duomo e la chiesa di San Francesco per ammirare le opere del pittore manierista. Completano la giornata urbinate un tour della casa natale di Raffaello e una pausa ristoratrice sul balcone del Giardino Botanico.
Il soggiorno nel Montefeltro si conclude con una mattinata alla scoperta degli oratori di Giovanni Battista e di San Giuseppe, tra gli affreschi dei fratelli Salimbeni e il presepe in gesso del sedicesimo secolo.
La città ducale ha dunque affascinato la stampa britannica: “A suo tempo –scrive il giornalista– questa è stata una delle capitali culturali del Rinascimento. Piero della Francesca è venuto qui per dipingere e scrivere sulla prospettiva, come hanno fatto Paolo Uccello e i grandi architetti Laurana e Martini”.
Urbino, bella ma poco conosciuta: “La gente non sa cosa si perde – conclude Trend- sembra lo sfondo di un ritratto di Leonardo”. Un tesoro quasi dimenticato dal resto del mondo “perché è sul lato opposto degli Appennini rispetto a Firenze”.