URBINO – All’Italia serve più Europa e più welfare, che non è un costo ma un investimento. E’ questo il messaggio lanciato da un’ospite d’eccezione dell’università Carlo Bo di Urbino, l’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu.
Treu ha partecipato a una lezione sul diritto del lavoro al dipartimento di Giurisprudenza in occasione della presentazione del libro “L’Europa e il lavoro” dell’esperta di diritto del lavoro europeo Silvana Sciarra. Dietro la cattedra anche Giacinto Della Cananea, professore di diritto amministrativo all’università ‘Tor Vergata’ di Roma e Paolo Pascucci, professore di diritto del lavoro e presidente del laboratorio Olympus di Urbino.
“Questa lezione è il primo passo verso l’apertura del corso di diritto del lavoro al mondo. Oggi iniziamo con l’Europa, la prossima settimana continueremo con il diritto asiatico”, ha spiegato Pascucci, introducendo le tematiche della conferenza.
Europa e lavoro, due tematiche tristemente attuali in questi giorni, sono stati al centro della discussione. “Il finanziamento del welfare – ha detto l’ex ministro Treu – non deve essere inteso come un costo, ma come un investimento. In un momento in cui la faglia tra nord e sud d’Europa sta diventando sempre più evidente, bisogna velocizzare il processo di costruzione europeo“.
Il professor Della Cananea, partendo dal libro della Sciarra, ha sottolineato come “l’Unione europea, sogno di molti per decenni, ora fa paura. La disillusione dovuta alla crisi economica e alla diminuzione del lavoro, e dunque del benessere, ha portato alla disgregazione di quel sogno che per anni ha guidato gli europeisti”.
Di paura ha parlato anche Treu. “Negli ultimi tempi sono aumentati gli apocalittici, che guardano all’Europa come a una ‘matrigna cattiva’, l’accusano della carenza di politiche sociali e temono che sarà proprio l’Europa che intaccherà negativamente il diritto del lavoro”.
Il messaggio di tutti i presenti è stato unanime.” Negli ultimi anni la crisi economica e la globalizzazione hanno sgretolato una parte importante dell’Europa e si sono creati dei cortocircuiti, come la situazione di Cipro o l’insorgere di movimenti estremisti, come in Olanda. I cittadini europei hanno bisogno di un’istituzione con politiche sociali più incisive e di un solido assetto politico “.