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Cooperativa per i servizi sociali: salvo il posto ma non lo stipendio

URBINO – È un ping-pong tra cooperative e la palla in gioco è il destino lavorativo di oltre 30 operatrici dei servizi sociali di Urbino e dei comuni circostanti.

Nel gennaio scorso la cooperativa biellese Eurotrend ha vinto un appalto per la gestione di servizi come il sostegno educativo scolastico e l’assistenza domiciliare, finora di competenza di cinque cooperative del territorio. Un contratto di sei anni, un importo complessivo di 4.225.000 euro e un ambito territoriale da coprire composto da ben sette comuni oltre a quelli di Urbino e Fermignano. Per rispettare la continuità lavorativa dei dipendenti e per non creare problemi agli assistiti, il bando della gara d’appalto prevedeva l’obbligo, da parte dell’azienda appaltatrice, di assumere nella stessa posizione lavorativa tutti gli educatori e assistenti sociali provenienti dalle cooperative uscenti che gestiscono da anni il servizio.

Ma qualcosa è andato storto. Secondo le dichiarazioni di alcune lavoratrici, il presidente dell’Eurotrend, Francesco Montoro, nella riunione di mercoledì scorso, la prima con il personale urbinate, ha imposto loro di diventare socie dell’azienda – con una quota di 150 euro detratte dallo stipendio in sei rate – per mantenere il posto di lavoro. Un’agevolazione concessa alle cooperative che assumono soci e non dipendenti garantisce infatti sgravi fiscali e ha permesso alla Eurotrend di vincere la gara grazie un prezzo ribassato. Ma l’articolo 7 del capitolato di appalto obbliga la ditta entrante a “assumere, nei modi e nelle condizioni previste dalle leggi vigenti e dalle normative contrattuali, il personale alle dipendenze della cooperativa cessante il servizio”.

La possibilità di diventare soci della nuova cooperativa è una scelta e non un obbligo per il lavoratore, come previsto anche dall’articolo 8 del bando di gara:

“Noi non possiamo assolutamente prendere nella nostra compagine dei dipendenti, perché andrei a creare una disparità tra voi e gli altri 1800 che lavorano con me”, ha detto Montoro riferendosi a tutti i suoi soci-lavoratori. A quella riunione hanno partecipato anche Michele Lucarini, portavoce dell’Eurotrend nel territorio di Urbino, Luana Bortone, rappresentante della Cgil, e Piero Fraternale, coordinatore dell’ambito territoriale sociale che comprende i comuni di Urbino, Petriano, Montecalvo in Foglia, Fermignano, Urbania, Peglio, Sant’Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro e Borgo Pace.

Le educatrici e le assistenti sociali, che lavoravano per le cooperative La Macina, Sorgente, Montefeltro, CoossMarche e Labirinto, già agitate per la velocità dei cambiamenti, parlando al Ducato hanno detto di essersi sentite “minacciate”  dalle parole del presidente. Anche perché alcune di loro hanno saputo del passaggio di consegne tra cooperative solo con una lettera di licenziamento: “Immagina il panico di ricevere questa lettera senza essere state avvisate prima – dice una di loro, che ha voluto rimanere anonima – andare a una riunione e sentirsi dire ‘o diventate soci o siete fuori, il primo aprile noi cominciamo o con voi o senza di voi’ ”. Preoccupazioni alimentate dal fatto che alcune di queste lavoratrici sono già socie delle cooperative di origine e, come ha detto Mariella Longarini, responsabile del personale della CoossMarche: “Nel nostro statuto vige la preclusione societaria, non si può essere soci di due cooperative che svolgono gli stessi servizi e che sono dirette concorrenti”.

Una “guerra dei poveri”, come l’ha definita lo stesso Francesco Montoro, combattuta tra cooperative che si contendono personale di qualità. A detta del presidente di Eurotrend, i ritardi nella convocazione delle operatrici deriverebbero “dall’ostruzionismo di alcune delle cinque cooperative uscenti, che non hanno consegnato gli elenchi dei dipendenti, completi di tutti i dati, per ritardare le pratiche di assunzione”. Accusa smentita dalla Longarini, che ha affermato: “Noi non abbiamo mai fatto ostruzionismo, anzi abbiamo risposto a tutte le loro richieste in modo trasparente. Peccato che la richiesta formale sia arrivata solo pochi giorni fa”.

La situazione si è risolta grazie anche alla mediazione dell’assessore Maria Clara Muci, chiamata dalla Bortone al termine della riunione di mercoledì: “Ho parlato direttamente con Montoro – ha detto la Muci – per assicurarmi che tutto procedesse secondo le regole del capitolato. Infatti, so che nella giornata di giovedì la maggior parte delle lavoratrici ha scelto di firmare il contratto di assunzione come dipendenti e non come socie”.

Si è arrivati quindi a una sorta di compromesso, anche se il problema è solamente rinviato a settembre. L’Eurotrend ha dato facoltà ai lavoratori di entrare in azienda come dipendenti fino al 31 agosto, un termine di 5 mesi per conoscere meglio la cooperativa biellese e decidere se consociarsi o meno. Secondo il coordinatore territoriale Michele Lucarini, il rifiuto della condizione di socio non dovrebbe essere un problema: “La questione è chiusa, posso garantire che a settembre nessuno perderà il posto di lavoro”.

Il “posto di lavoro” sarebbe quindi salvo ma a rischio è il salario, per lavoratrici pagate a ore. Durante l’incontro di mercoledì, dai toni accesi, il presidente Montoro alle operatrici preoccupate ha risposto: “Quando si perde il caso (l’assistito ndr) io per i miei soci faccio di tutto e di più. Anche la cassa integrazione in deroga. Se tu assumi un atteggiamento così io di te mi ricorderò sempre. Non è una minaccia. Ma se l’anno prossimo il caso non c’è, noi che facciamo? Ho uno statuto che devo rispettare”.

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