URBINO – “Sono sconcertato, quello che ha raccontato Paola Croce è totalmente diverso dalla realtà. La società ha già fatto richiesta per un risarcimento danni sia morali che d’immagine”. Questo è il commento del presidente della Chateu d’ax Urbino Giancarlo Sacchi dopo la decisione improvvisa del libero della nazionale Paola Croce di lasciare la squadra.
La pallavolista era stata ingaggiata dall’Urbino a febbraio, dopo che il suo ex club, il Modena, si è ritirato a causa dei debiti (di 7-8oo.000 euro) che non riusciva a pagare.
“Noi l’abbiamo accolta a braccia aperte – dice Sacchi- ma potevamo anche fare a meno di lei. Non è stato un acquisto decisivo visto che quest’anno a seguito dei ritiri di Crema e Modena nessuna squadra retrocederà. Il suo ringraziamento è stato questo”.
Una lettera scritta dall’atleta pubblicata sul sito volleyball.it spiega le vere ragione dell’ abbandono:
Da due giorni si è ormai conclusa la mia vicenda sportiva in questa incresciosa stagione 2012/2013. Credevo d’aver visto e vissuto a Modena la mia peggiore esperienza, invece, come spesso accade, al peggio non c’è mai fine. La descrizione di quanto accaduto, seppur molto interessante nella sua assurdità, la darò a tempo dovuto. Ora è però mia premura rendere noto che, la decisione di andarmene da Urbino, maturata negli ultimi giorni dei quasi 70 lì trascorsi è stata presa solo ed unicamente perché non sono stati rispettati gli accordi economici presi
Il caso di Paola Croce non è l’unico nel panorama del volley femminile italiano. Altre atlete, infatti, si sono trovate a non ricevere lo stipendio e l’ex libero di Urbino lo conferma:
Ma cosa sta succedendo??? Stipendi pagati al 20/30%. Ma queste atlete, che hanno percepito così poco, pensate si siano allenate il 20/30% dei giorni? Pensate che abbiano un contratto a prestazione? (ovvero tanto ti alleni, tanto giochi e tanto percepisci)?
Vi chiedo: secondo voi avrebbero mai firmato contratti ad inizio stagione sapendo di percepire tali percentuali rispetto al totale pattuito? Credete voi società, dirigenti, Lega e quanti altri che per il semplice fatto che siamo giocatrici e per la ragione che facciamo della nostra passione il nostro lavoro siamo tenute a tollerare qualsiasi cosa?
Noi dilazioniamo il nostro stipendio in 10 mensilità quando, ad una società, per iscriversi alla stagione successiva, è sufficiente aver pagato soltanto il 70% degli stipendi relativi al campionato precedente; e il nostro restante 30%?!?
“Rispetto alle sue compagne di squadra, con le quali siamo in ritardo nei pagamenti, Paola Croce era la giocatrice più in regola nella ricezione dello stipendio – continua il presidente – aveva già ottenuto quasi la metà dell’ingaggio. Ho parlato con lei e mi sembrava convinta di restare a Urbino, poi il giorno dopo inspiegabilmente se n’è andata”.
Come un fulmine a ciel sereno, la decisione dell’ atleta si è scagliato sulla Chateu d’Ax che ora si trova a giocare le ultime partite di campionato con una giocatrice in meno. “Continueremo con le ragazze della rosa come abbiamo fatto sabato sera contro Bologna– ha concluso il presidente- è stato un avvenimento sgradevole che verrà risolto in via legale”.