I grandi elettori delle Marche sono ufficialmente Gian mario Spacca, Vittoriano Solazzi e Giacomo Bugaro. La loro elezione, però, non è stata per niente semplice: infatti sono servite otto ore di discussione e due votazioni. Sarebbe stata una tranquilla mattinata al Consiglio regionale delle Marche se, a sorpresa, non ci fosse stata l’esclusione del governatore nella delegazione marchigiana per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. La sfida interna nella maggioranza Pd doveva essere tra il renziano Vittoriano Solazzi, presidente del consiglio regionale, e il bersaniano Mirco Ricci, capogruppo Pd, mentre Spacca era il nome su cui tutti erano d’accordo. Così non è stato: dopo la prima votazione della mattina, il Pd si è diviso e ha eletto Solazzi (11 voti) e Ricci (13), mentre l’opposizione Pdl ha votato in massa Giacomo Bugaro (8 voti).
Spacca (con i sette voti della minoranza) è stato il grande sconfitto della prima votazione, a dispetto degli accordi siglati in precedenza. Subito dopo lo scrutinio, Ricci ha deciso di rifiutare la designazione per scongiurare la crisi: “Ho rinunciato al mandato perché volevo essere corretto; avevamo deciso di votare Spacca” ha detto il capogruppo Pd. Dopo una riunione di quasi 4 ore, la maggioranza si è ricompattata: anche Solazzi ha rifiutato la designazione e si è deciso, oltre a votare Spacca (stavolta sul serio), di mandare a Roma una giovane consigliere, Letizia Bellabarba.
Tornati in aula i consiglieri hanno votato nuovamente: ll Pdl ha acconsentito a votare Spacca a patto di tenere valida la nomina di Bugaro come rappresentante dell’opposizione. Dopo lo scrutinio Spacca ha ottenuto 23 voti, ribaltando l’esito del primo voto, insieme a lui è passato Solazzi, con i voti dell’opposizione. Solazzi ha accettato l’incarico invece di passare la mano in favore di Letizia Bellabarba e a quel punto Ricci ha gridato allo scandalo: “Noi eravamo bruciati, Solazzi non avrebbe dovuto accettare i voti del Centro-destra. Io non l’avrei mai fatto. Si era deciso di far passare la Bellabarba e avremmo dovuto rivotare a oltranza per far passare la decisione presa in riunione: è stato un comportamento meschino”.
Dello stesso parere il consigliere dell’idv Luca Acacia Scarpetti: “Un comportamento dillettantistico e un suicidio politico. In un Paese normale non ci avremmo messo 8 ore per una questione simile. Il voto di ieri è stata una pagina squallida per il Consiglio regionale”. Scarpetti mette in dubbio la validità del voto, dato che si sono tenute due elezioni distinte per votare tre delegati: “Ora a Roma andrà anche il buon Bugaro, che nella seconda votazione non ha preso neanche un voto”.
Ricci ha assicurato che non ci sarà nessuna spaccatura all’interno della maggioranza, ma “occorrono chiarimenti”. E ha concluso dicendo: “La contrapposizione tra renziani e bersaniani non ha influito sul voto. Alle primarie del Partito Democratico io ho preferito Bersani e Solazzi Renzi, ma non c’è stato nessun riverbero su questa faccenda, al contrario di quanto molti hanno scritto “. Il grande elettore del Pdl, il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Bugaro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, ma i consiglieri della maggioranza sono furiosi: “Si sono comportati male, l’elezione del presidente della Repubblica non è una cosa da poco. Ma loro hanno preferito mettere in difficoltà la maggioranza come sempre”.