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Giornata mondiale del libro: a Urbino pochi eventi e crisi delle vendite

di    -    Pubblicato il 23/04/2013                 
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Una libreria di Urbino

URBINO – Sono passati 87 anni dal lontano 6 febbraio 1926 quando Re Alfonso XIII istituì la prima giornata del libro spagnolo. Dal 1931 si decise di spostarla al 23 aprile. La tradizione vuole che i librai di Barcellona, in questa data, regalino una rosa per ogni volume venduto, così come ogni uomo catalano regala una rosa alla sua donna.

I soldi per le rose, ma anche per la letteratura sono pochi e Urbino non fa eccezione. Sono pochi gli eventi organizzati oggi, per accompagnare la Giornata mondiale del libro. La Montefeltro libri, questa sera alle 18, presenterà  “Joshua Reynolds in Italia”, opera della docente di Museologia all’Università di Urbino Giovanna Folesani. Con questo evento inizierà “Il maggio dei libri”, un mese in cui ci saranno altre tre presentazioni e iniziative.

Nelle altre librerie del centro la crisi si fa sentire e non tutti sono concordi sull’utilità di giornate come quella di oggi. “Una giornata all’anno è poco, sarebbe meglio che ci fosse più attenzione tutto l’anno per promuovere non solo i libri, ma tutta l’arte. Quest’anno abbiamo avuto un calo del 30%”, racconta Tiziana Balestrieri della Cueu di piazza Rinascimento.

“Il nostro calo, fisiologico, è stato del 10-15% – spiega Michele Chiuselli, titolare de “Il libraccio di Miki” di via Saffi – abbiamo recuperato con la vendita dell’usato, che ha sempre successo tra gli studenti e gli appassionati di letteratura. Il titolare della libreria di via Saffi, che si occupa soprattutto di didattica, denuncia il fenomeno dei libri fotocopiati. “I controlli sarebbero anche sufficienti, il problema è il malcostume di non rispettare i diritti d’autore. Spesso si sbaglia perché a volte, l’acquisto di un libro usato è più conveniente di uno fotocopiato anche perché poi rimangono”. Altro problema è il prezzo.  Secondo Chiuselli “se il prezzo è giusto, il libro si compra”.

Anche Valerio Bernardi della Libreria universitaria di via Puccinotti, denuncia un “discreto calo” nelle vendite. “Noi organizziamo eventi e presentazioni tutto l’anno per i nostri clienti che sono, per la maggior parte studenti”.

Una giornata mondiale del libro magra, così come magro è il mercato librario in Italia. Eppure pensare che solo una volta, Torino nel 2006, fu scelta dall‘Unesco una città italiana come riferimento mondiale del settore, dovrebbe far riflettere. Dall’anno prossimo, quest’anno tocca a Bangkok.

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