URBINO – Sarà un ponte a metà. I turisti che hanno scelto il Montefeltro per il 25 aprile e il primo maggio sembrano infatti preferire una vacanza breve. Italiani o stranieri che siano. E così alberghi e ristoranti della città ducale hanno prenotazioni solo per pochi giorni per la festa della Liberazione.
Albergatori e ristoratori, però, non hanno di che essere contenti neanche per il 25 aprile. Il calo rispetto agli scorsi anni è evidente, così come lo è stato per tutto il resto dell’anno e come, probabilmente, lo sarà per la prossima stagione estiva.
Iniziamo dagli alberghi. Pernottamenti di una o due notti, con qualche rara eccezione che arriva fino alle tre notti. Pochi gruppi, ma per lo più coppie e famiglie poco numerose. Aspettative troppo elevate di risollevare una stagione turistica finora non redditizia. Poche scolaresche in gita. Il quadro della situazione non lascia intravedere segnali positivi.
I turisti non si fermano per periodi lunghi. La soluzione preferita è quella della singola notte. Al massimo due. Urbino si conferma quindi città di passaggio. In particolare, quando si è sotto festività del genere, il numero di giorni di permanenza si riduce e non c’è quello che alcuni albergatori hanno definito lo “strascico” del ponte del 25 aprile. Una curiosità la si rileva guardando i dati turistici di tutto l’anno: solitamente gli italiani si fermano per al massimo tre notti, mentre molto più a lungo pernottano gli stranieri. Su tutti, i gruppi di ciclisti che si fanno organizzare percorsi appositi e prolungano la loro permanenza anche fino a dieci giorni. Si tratta, per lo più, di persone provenienti da Austria e Belgio.
Difficoltà vengono, inoltre, dalla mancanza di accordi tra enti e albergatori. Così, capita che un gruppo di turisti decida di venire a Urbino per visitare tutto il Montefeltro e i castelli della zona, trovando poi la spiacevole sorpresa che uno di questi sia chiuso nei giorni di vacanza (ponti, Pasqua, Natale). Quello che servirebbe, secondo Gianluigi Campagna, coordinatore provinciale di Assoturismo, “è un accordo di rete, che permetta ai turisti di essere informati, magari tramite un solo sito internet, su tutti gli aspetti essenziali per organizzare una vacanza: dagli alberghi ai ristoranti, dai musei ai luoghi di interesse”.
Più difficile è capire quello che accade nei ristoranti della zona. Le abitudini stanno cambiando. Sono sempre meno le persone che prenotano con largo anticipo il posto in cui andare a mangiare, anche in occasioni come il ponte del 25 aprile, in cui l’affluenza è maggiore.
Il calo è notevole. Qualcuno parla di un 20-25% in meno rispetto al 2012. Finora solo una cinquina di gruppi ha prenotato per il 25 aprile nei ristoranti dell’area. Ancora una volta a risollevare la situazione sono i ciclisti, che hanno già confermato la loro presenza ai ristoratori. Vuoto totale, però, per il primo maggio.
La tendenza turistica sembra quella di pernottare in Riviera e venire a Urbino solo per mezza giornata, portandosi spesso il pranzo al sacco. Anche quando ci sono, dunque, non è detto che i turisti portino effettivamente soldi ai commercianti di Urbino.
A questo punto, non resta che “sperare nel bel tempo”, così che qualche famiglia del Montefeltro e della Riviera decida di trascorrere il 25 aprile con una scampagnata a Urbino. O, forse, “sperare in una brutta giornata”, chissà che i turisti non decidano di preferire palazzo Ducale alle coste di Rimini e Riccione.