URBINO – Lo aveva indicato all’ufficio immigrazione come suo dipendente, per aiutarlo a ottenere il permesso di soggiorno. Il presunto lavoratore stava invece scontando tre mesi di reclusione nel carcere di Matera. Un ottantenne di Urbino, Oddo Galluzzi è stato condannato dal giudice monocratico Paolo Cigliola del tribunale di Urbino. Una “vicenda surreale”, un “falso innocuo” privo di “risultati utili” secondo la linea della difesa ma che è costato al suo assistito sei mesi di carcere.
Galluzzi, nel settembre del 2009 aveva inoltrato all’ufficio immigrazione della città la richiesta per regolarizzare la posizione di Aziz Aioubi, originario del Marocco. Nella domanda aveva dichiarato di averlo avuto alle sue dipendenze da marzo a giugno dello stesso anno.
Quando la polizia di Urbino ha però svolto gli accertamenti per redigere il fascicolo, si è accorta che era stato detenuto nella casa circondariale di Matera dal 23 febbraio al 22 maggio del 2009, con obbligo di firma rispettato fino al 21 luglio, e che quindi non poteva trovarsi al lavoro, come dichiarato dall’ottantenne.
Per la difesa, Galluzzi non aveva “nessun altro scopo se non quello di fare un favore a quell’uomo”. Una tesi che non ha convinto il magistrato che ha accolto in parte (l’accusa aveva chiesto sette mesi) le richieste del pubblico ministero Enrica Pederzoli.