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Fondi europei all’agricoltura, 600.000 euro a rischio. Allarme Coldiretti

di    -    Pubblicato il 15/05/2013                 
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URBINO – Seicentomila euro di fondi europei rischiano di tornare al mittente. Sono quelli destinati alle imprese agricole delle aree svantaggiate delle Marche. È stata la Coldiretti a denunciarlo dopo che la Regione ha pubblicato lo scorso 8 maggio un bando per sostenere gli agricoltori di queste zone  con scadenza solo 7 giorni dopo, mercoledì 15 maggio.

Secondo Coldiretti a causa dei ritardi accumulati e dei tempi così limitati c’è il rischio che molte aziende ed allevamenti del territorio non riescano a partecipare. Il dirigente dei servizi per l’agricoltura della Regione Marche, Cristina Martinelli, spiega che “il bando era inizialmente previsto soltanto per le aree montane. Su richiesta delle organizzazioni agricole l’opportunità è stata estesa alle aree svantaggiate, ovvero a quelle aree dell’entroterra dove le caratteristiche del suolo e del clima rendono più difficile portare avanti la produzione agricola”.

Il bando per le zone montane era aperto da febbraio, mentre la richiesta per l’ampliamento è stata fatta solo ad aprile quindi, a causa del tempo servito per modificare gli atti, si è potuto procedere solo dall’8 maggio. “Non si possono certo imputare alla Regione ritardi dal mese di ottobre – spiega Martinelli- il tempo è sicuramente molto limitato ma anche il numero di domande in questo caso è inferiore, si parla di circa 200 richieste. Stamattina, in ogni caso, ho indicato all’organismo pagatore Agea di tenere in considerazione che, a causa dei tempi così brevi e del sistema di informatizzazione, che a volte non risponde perfettamente alla capacità di carico delle domande, c’è bisogno di andare incontro alle difficoltà presentate dalle organizzazioni.”

Secondo il presidente della Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, l’incontro con la Regione per decidere l’ampliamento alle zone svantaggiate è avvenuto invece a febbraio e quindi ci sarebbe stato tutto il tempo di far partire il bando prima ed evitare i tempi limitati. “Una settimana per fare 300 domande è una cosa folle- spiega Luzi- e, a parte questa particolare contingenza, noi queste cose le denunciamo in generale in quanto ogni volta è la stessa cosa. I tempi sono sempre troppo stretti per noi e per le aziende. C’è poi il problema dei sistemi informatici che non funzionano. Sono anni che chiediamo alla Regione di risolvere la situazione. Le imprese stanno lavorando giorno e notte per presentare moltissime domande, speriamo però che non solo moltissime, ma tutte le aziende riescano a partecipare”.

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