URBINO – Le nuove tecnologie come supporto per la gestione della complessità urbana. Michele Vianello, direttore di VegaPark – parco scientifico di Venezia, ha presentato oggi il suo libro Smart Cities, al Collegio Raffaello di Urbino. Tema principale dell’incontro: migliorare la vivibilità delle città grazie all’uso delle tecnologie.
Secondo Vianello, la città è un tessuto in evoluzione, non più organizzata come nel Novecento. E allora, ciò che è necessario non è più la pianificazione, ma la gestione della rete urbana. Questo vale per tutte le città, indipendentemente dalle dimensioni e dalle caratteristiche? La risposta di Vianello pare essere parzialmente positiva. “Quando non si può modificare una città in toto bisogna allora intervenire sulle parti più pervasive”. Sembra proprio essere il caso di Urbino. Per Vianello è questa la risposta alla domanda su come si possa applicare la gestione tecnologica alla città ducale. Un esempio fornito dall’autore di Smart Cities sono i trasporti, che potrebbero essere resi più efficienti da poche innovazioni tecnologiche basilari e da un adeguato “addestramento” del personale e dei cittadini. Ruolo fondamentale può rivestire anche l’urbanistica.
Ultimo punto: come fare per far diventare Urbino capitale della cultura nel 2019? Anche stavolta la risposta di Vianello è inequivocabile: è necessario perdere un po’ di autonomia, smettere di difendere il proprio municipio e creare un cluster di diverse città che si mettano insieme e diventino delle aree uniche e non più tanti singoli comuni, almeno in occasione di eventi di questo genere.