URBINO – Sigla. Un classico “mezzobusto” legge i titoli delle notizie. Partono i servizi: le buche nel parcheggio dietro alla stazione, i muri della città imbrattati, la retrocessione dell’Alma Juventus Fano o la mamma con tre gemelli. Ognuno dura meno di un minuto, poco più di quattro minuti in totale perché internet non permette di dilungarsi di più, saluti e sigla di chiusura.
Lo schema classico del web tg. Ma a distinguere questo notiziario locale da quelli diciamo ‘ortodossi’ è un piccolo dettaglio: tutto è girato esclusivamente con l’iPhone, montato con un’App e mandato in onda su un canale Youtube. iNews – si chiama così- è stato ideato e realizzato da 7 ragazzi di Fano (ventisette anni in media) ed è andato in onda per la prima volta il 6 maggio. La redazione produce già un giornale gratuito distribuito tutti i giorni alle 18.30 e gestisce il sito FanoInforma.it, ma iNews è la loro creazione più innovativa.
A questo sistema basato sull’utilizzo di pochi mezzi (4 telefoni personali più uno messo a disposizione dalla redazione e un cavalletto per iPhone), si devono aggiungere solo un canale su YouTube (per avere l’embed-code da inserire) e uno spazio sul sito della rete. Niente tecnici, montatori e operatori: tutti sostituiti da un semplice oggetto. Dal lunedì al venerdì alle 12.50 è on line il web tg a costo zero.
A meno di un mese dall’inizio di questa avventura, già si parla di cifre importanti: “Stiamo andando molto bene – spiega Corrado Moscelli, caporedattore di FanoInforma – i risultati più soddisfacenti arrivano dai social: su Facebook abbiamo circa 2500-3000 visualizzazioni al giorno”. Altrettanti click arrivano dal sito, molti meno dal canale Youtube (poche centinaia) per una media di circa 5000 visualizzazioni giornaliere. Un risultato sorprendente. “Questo è solo il primo step – continua Moscelli – il nostro progetto è molto ambizioso e prevede di allargare il territorio da coprire. In alternativa vorremmo creare tanti web tg locali simili al nostro ”.
Le premesse ci sono: per il direttore della redazione è un’occasione di crescita senza investimento economico, praticamente un sogno; per i giovani che ci lavorano un’esperienza “sul campo” e un modo per mettersi in mostra: “Abbiamo avuto molte attenzioni, questa cosa dell’iPhone ha suscitato molto interesse. Anche le reti nazionali ci hanno contattati, ci vogliono dedicare spazi appositi”, spiega Moscelli. È possibile il salto dal web alla tv con un progetto del genere? La risposta è semplice: “Si perderebbe lo spirito con il quale è stato realizzato, cioè la voglia di fare un prodotto a costo zero. La televisione costa…Comunque, mai dire mai…”, conclude Moscelli. Anche perché senza tecnici video e montatori il lavoro lo fanno tutto loro grazie alla semplicità di utilizzo di uno smartphone e di un’applicazione molto ‘user fiendly’.
Un dispositivo semplice e disponibile a un’utenza di massa permette di lavorare con costi molto ridotti ma pone anche serie questioni sulla qualità. E’ il caso del Chicago Sun- Times che ha licenziato i 28 fotografi che collaboravano con la testata (tra cui il premio Pulizer Jhon White) e ha deciso di organizzare corsi obbligatori di fotografia per iPhone. Le immagini per il giornale le faranno gli stessi reporter dopo aver seguito il corso base. I costi si abbattono, non c’è dubbio, ma il rischio è che si perda molto a livello di cura del risultato finale. Alex Garcia, fotografo del Chicago Tribune, ha definito questa iniziativa “idiotic at worst, and hopelessly uninformed at best”, un’idiozia nel peggiore di casi, solo “disinformazione” nel migliore.
La necessità di tagliare le spese viene compensata con la tecnologia che diventa alla portata di tutti e semplifica (almeno tecnicamente) il mestiere del giornalista. Ci si ingegna per aggirare la crisi, a Fano come a Chicago, ma oltre alla perdita di qualità c’è il rischio, per alcune categorie di professionisti esperti, di vedere svalutato il proprio lavoro.