URBINO – Grazie alle innovative tecniche di analisi chimica utilizzate nei suoi laboratori, l’Università di Urbino ha stretto un accordo con l’Agilent Technologies che permetterà al gruppo di ricerca del professor Achille Cappiello di disporre di una nuova strumentazione tra le più costose e innovative esistenti a costo zero.
È stato proprio l’Agilent – la più grande azienda mondiale di strumentazione scientifica con sede a Santa Clara, negli Stati Uniti – a scegliere Urbino. I due enti collaborano già dal 2007, ma questo nuovo accordo parte proprio dal colosso americano che ha deciso di sfruttare al massimo il lavoro del gruppo del professor Cappiello. Per farlo, fornirà una strumentazione del valore di circa 400 mila euro in comodato d’uso ai ricercatori dell’Università ducale. Obiettivo finale dell’Agilent è quello di sviluppare la tecnica d’analisi creata da Cappiello chiamata Direct-El per poi poterla lanciare sul mercato. Finora, infatti, il modello viene utilizzato solo dall’Università di Urbino, unici al mondo a lavorare con questo sistema.
Tramite questa tecnica si possono effettuare analisi in diversi campi: ambientale, biologico, alimentare, forense e farmaceutico. Il gruppo di ricerca ha sviluppato lavori in due principali settori, quello della spettometria di massa e quello della cromatografia liquida. Non a caso, la strumentazione che riceverà l’Università di Urbino riguarderà proprio queste due categorie. I macchinari utili per la spettometria arriveranno dagli Stati Uniti. Quelli della cromatografia dalla Germania, dove c’è la sede europea dell’Agilent.
L’accordo è già in vigore dal momento della firma, apposta lunedì. Quindi, secondo il professor Cappiello già da prima dell’estate il suo gruppo di ricerca potrà usufruire dei nuovi macchinari.