URBINO – Ci saranno quasi 700.000 euro in meno nel bilancio di previsione 2013 del Comune di Urbino. È l’unica certezza finora, visto che per gli enti locali la scadenza per la sua approvazione è stata prorogata al prossimo 30 settembre e quindi non è possibile sapere dove saranno i tagli.
“Ci stiamo lavorando, non sappiamo ancora granché – spiega Ornella Valentini, responsabile del servizio finanziario – non c’è certezza sulle somme disponibili in arrivo dallo Stato, non sappiamo ancora dire granché”. Anche perché tutto è in bilico per la sospensione della prima rata e la possibile riforma dell’Imu 2012.
Se ancora non è chiaro quali saranno le spese a bilancio e i settori colpiti, alcune valutazioni sono comunque possibili. “Abbiamo sicuramente speso meno per la neve – ha proseguito Valentini – quest’anno non c’è stato il ‘nevone’ dell’anno scorso e poi non si è provveduto a sostituire parte del personale che è andato in pensione, per cui c’è stato un risparmio non previsto”.
Le incognite però rimangono. “Bisogna partire dal presupposto – ha chiarito Valentini – che ci sono delle spese fisse, legate al personale, ai contratti già in essere, alle rate di ammortamento dei mutui, alle utenze. E seppure la Giunta non ha aumentato per quest’anno tariffe e aliquote, e per il sociale sono state previste le stesse cifre, fare previsioni adesso è comunque prematuro”. Si lavorerà perciò quest’estate. “Speriamo di approvarlo prima della scadenza – conclude Valentini – stiamo lavorando alla creazione di un programma e aspettiamo in questi giorni i dati del ministero sulle entrate previste”.
A livello provinciale, il bilancio di previsione è arrivato nei giorni scorsi. L’assessore Renato Claudio Minardi ha presentato al consiglio il documento, sul quale regna incertezza perché “non si sa cosa saranno le Province in futuro”.
Per la provincia di Pesaro e Urbino nel 2013 ci saranno 10 milioni e 600mila euro in meno. Cifre che si sommano a quelle decurtate negli anni precedenti, quasi 23 milioni e mezzo negli ultimi 4 anni. “Abbiamo tagliato tutto il possibile – ha spiegato – non ci sono risorse per far niente ma cogliamo comunque salvaguardare la manutenzione su strade e scuole e tutelare i dipendenti”.
Nel bilancio presentato niente soldi per il sostegno a istituti universitari e fondazioni. “Abbiamo tagliato per rigore e sobrietà – ha detto Minardi – è stato molto difficile. Cultura e istruzione fino all’anno scorso erano state garantite, ora le convenzioni non saranno riconfermate e dubitiamo di recuperare risorse entro la fine dell’anno. Si toccano questi settori perché l’alternativa è non scaldare le scuole. Sono a rischio le università di Fano e Pesaro, così come la fondazione Rossini, l’evento ‘Ginnastica in festa’, il festival di arte drammatica. Se i tagli del governo, meno 1,2 miliardi di euro, non vengono rimodulati, tutto questo non si potrà fare”.
Il bilancio verrà approvato il prossimo 1 luglio, dopo che i consiglieri avranno creato le commissioni e presentato gli emendamenti. E a rischio c’è anche il sostegno alle imprese. “Al fondo di garanzia per le piccole medie imprese – spiega Minardi – ha contribuito finora anche la provincia. Ne sono state finanziate oltre tremila, per un importo di 131 milioni di euro. Ora il fondo sarà finanziato soltanto dalla Regione”.
Il futuro non sembra perciò per niente roseo. “Le condizioni sono queste – ha concluso Minardi – se non cambia nulla possono soltanto peggiorare e con loro i servizi ai cittadini. Anche quando ci sono, le risorse non si possono spendere per il patto di stabilità. La sensazione è che i rappresentanti centrali non abbiano chiaro il senso di come funzionino gli enti locali e della loro vicinanza con i cittadini”.