Pubblichiamo la lettera di Lucia Annibali, l’avvocatessa sfregiata con l’acido lo scorso aprile, letta durante l’incontro “Il rispetto è un diritto sempre” al teatro Sanzio di Urbino, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“Oggi non mi dilungherò sui singoli episodi che hanno caratterizzato la mia personale storia. Non credo sia necessario perché chi come me ha vissuto un amore disturbante e distruttivo conosce già il dolore, quello profondo, lacerante e paralizzante. Oggi mi sento abbastanza pronta per provare a dare un contributo costruttivo e comunicare la speranza che da quel dolore si può uscire, si può, a poco a poco, guarire la ferita.
Sicuramente il primo passo per la guarigione è capire, cosa ci sta succedendo e con chi si ha a che fare. E questo è possibile solo con la terapia. Capire con chi si ha a che fare è infinitamente triste, lo so, ma è comunque il primo passo. A me ci è voluto un po’ di tempo, ma anche nei momenti più bui ho sempre confidato nella mia intelligenza e quindi nel fatto che non avrei mai potuto accontentarmi di una vita tanto misera. E alla fine l’istinto di sopravvivenza è scattato, quando ho capito che la mia esistenza poteva solo peggiorare. In quel momento finalmente ho iniziato a prendermi cura di me stessa. Mi sono riappropriata della mia mente, del mio corpo e del mio tempo.
I sentimenti che provo oggi, in questo momento, sono: la paura di permettere a qualcun altro di controllare la mia mente; un senso di tristezza per il tempo passato che non ritorna; una rabbia latente per il male e l’inganno subiti. Ma sto lavorando su me stessa, per sanare il mio cuore spezzato infinite volte e il mio corpo altrettanto violato. Sto lavorando su me stessa per imparare ad avere comprensione per me e a volermi bene. La comprensione e l’amore per se stessi sono la cura e imparare questo, giorno dopo giorno e passo dopo passo, grazie alla terapia, è un’esperienza commovente (infatti mentre lo scrivo sto piangendo) ed emozionante; è un meraviglioso viaggio dentro te stessa che ti insegna ad amarti e a farti amare nel modo giusto, nel modo in cui meriti.
La comprensione e l’amore per noi stessi ci rendono meno vulnerabili e colmano gran parte di quel senso di solitudine che ci portiamo dentro e che ci rende facili prede. Oggi sto lavorando su me stessa per imparare a dare ascolto e voce ai miei sentimenti, ai miei pensieri, ai miei desideri e al mio corpo. Perché voglio essere protagonista dei rapporti che vivo, non una passiva spettatrice. Spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a chi ancora sta soffrendo tanto. A queste persone dico di non smettere mai di lottare, anche quando si è stremati. Un forte abbraccio a tutti, la mia solidarietà e a morte i vampiri!”
Lucia Annibali