URBINO – Chi presenta solo i sintomi di malattie ematologiche come le leucemie non necessariamente deve essere curato con chemioterapia. La nuova ricerca condotta da un’equipe scientifica dell’azienda ospedaliera Marche nord, che verrà presentata sabato a New Orleans al Congresso mondiale di ematologia, ha avuto il supporto del dipartimento di biotecnologie dell’Università di Urbino, che ha realizzato tutte le analisi molecolari.
“L’obiettivo della ricerca – spiega Mauro Magnani, docente di biochimica della ‘Carlo Bo’ – è quello di selezionare i pazienti da curare con i farmaci. Al momento, ogni volta che si presentano i sintomi di una possibile malattia ematologica, il paziente viene subito sottoposto a cure farmacologiche. Le cure chemioterapiche sono molto pesanti e spesso hanno effetti secondari di tossicità nei pazienti anche gravi. Noi pensiamo che sia possibile decidere prima quali sono i pazienti ai quali somministrare questi farmaci e quali, invece, secondo un attento studio del codice genetico, molto probabilmente non svilpperanno mai la malattia in maniera definitiva”.
“La ricerca infatti si sviluppa su due fronti: uno riguarda la previsione della malattia, il secondo cerca di stabilire qual è la terapia più adatta per ogni paziente in base allo studio del genoma di ognuno” spiega Magnani.
“Per quanto riguarda la parte della previsione della malattia – sottolinea il docente dell’Università di urbino – la ricerca si è concentrata su un gruppo di pazienti affetti da forti mielodisplasie, che sono alterazioni del midollo osseo, non vere e proprie malattie ma segni premonitori”.
Magnani ci tiene a sottolineare che un grande contributo è stato dato dall’Ail (Associazione italiana contro le leucemie), una associazione no-profit che non si occupa solo di ricerca, ma anche di supporto e assistenza ai pazienti affetti da leucemie. Il successo di questa ricerca sarebbe quindi soprattutto fare in modo che le pesanti cure farmacologiche oggi in uso siano somministrate solo a chi ne ha realmente bisogno. Si tratterebbe anche di un risparmio economico perché questi farmaci hanno un costo molto alto.
Sabato 7 dicembre Giuseppe Visani, direttore dell’azienda ospedaliera Marche nord, presenterà lo studio ai più importanti ricercatori mondiali del settore. Se l’esito sarà positivo, la ricerca sarà estesa ad altri centri e poi potrebbe definitivamente diventare operativa negli ospedali di tutto il mondo.