FERMIGNANO – “Siamo destinati a chiudere, porto avanti l’attività perché altrimenti non saprei cosa fare”. Sembra aver perso le speranze Luciano Cecchini, proprietario di ‘Video Ciak’, l’ultimo negozio di videonoleggio rimasto aperto a Fermignano.
Vent’anni di lavoro che rischiano di andare in fumo a causa della pirateria, del digitale terrestre e delle pay tv. A tutto questo si aggiunge la crisi che ha portato i cittadini a fare delle rinunce sulle spese meno importanti. Magari preferendo lo streaming via internet, anche se di qualità molto più scadente. Motivi che hanno causato la chiusura della maggior parte dei videonoleggi in Italia. Anche le catene grosse come Blockbuster non hanno retto al crollo degli ultimi anni e hanno chiuso tutti i punti vendita italiani ma anche americani (gli ultimi 300 negozi hanno chiuso i battenti nel novembre del 2013).
“A Fermignano c’erano 3-4 videonoleggi e adesso sono rimasto solo io – dichiara Cecchini – riesco ad andare avanti solo grazie al fatto che sono proprietario del negozio e non devo pagare l’affitto”. Il calo drastico di clienti di ‘Video Ciak’ è iniziato sei anni fa e oggi vederne entrare uno è diventato quasi un miraggio.
Gli unici generi che ancora ogni tanto vengono richiesti sono i thriller, gli horror e qualche commedia italiana. Anche i colossal, che prima garantivano entrate costanti, stentano ad uscire dal negozio. “Col successo de La vita è bella le richieste erano tantissime, anche molto dopo l’uscita del film. Ora le persone i film li guardano in anteprima al cinema o sulle pay-tv”.
A peggiorare la situazione dei piccoli commercianti si aggiunge la concorrenza delle grandi catene. “Non possiamo competere con negozi come l’Auchan – aggiunge il titolare di ‘Video ciak’ -, loro pagano il 4% di Iva e noi il 22%”. Inoltre ai grandi centri commerciali è consentito acquistare in “conto-vendita”.
Per acquistare un dvd Cecchini spende dai 40 euro in su per poi affittarli a tre euro (2,70 i film più vecchi). Ciò significa che per coprire il costo di un solo film, il dvd dovrebbe uscire dal negozio almeno 14 volte, un’impresa diventata quasi impossibile.
Per rimediare a questa situazione il titolare offre anche altri servizi: trasforma i video amatoriali da vhs a dvd (facendo pagare 4 euro per ogni ora di immagini), affitta televisori e videoproiettori. Ma queste attività non sembrano essere sufficienti.
A Urbino la situazione è ancora più critica. A luglio del 2013 infatti ha chiuso ‘Video time‘, l’ultima videoteca della città ducale. La crisi e lo streaming hanno portato Carole Rice, proprietaria dell’attività inaugurata 7 anni fa, alla decisione di chiudere. “Non riuscivamo più a coprire le spese dell’affitto – spiega Martina Vecchietti, figlia della titolare -, non abbiamo venduto l’attività perché speriamo di poter riaprire un giorno”.
Nella videoteca di via Bramante si potevano noleggiare e acquistare film, cd e videogiochi. “I film più noleggiati negli ultimi anni sono stati Inseption e Shutter island – spiega la Vecchietti – mentre nella vendita andavano molto bene i film francesi e il cinema italiano degli anni 50″.
I mesi più drammatici da superare per la videoteca sono sempre stati quelli estivi, quando gli studenti tornano a casa e la città si svuota. “Gli urbinati evidentemente non amano il cinema – aggiunge la figlia della proprietaria -, negli anni ci hanno aiutato molto gli studenti e i turisti che acquistavano film in lingua originale”.