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Online, ma di nicchia: “Asylum” la web-serie nata alle pendici del Carpegna

di    -    Pubblicato il 3/02/2014                 
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URBINO – Avete presente una web-serie? Quella sorta di fiction televisiva che però nasce e si diffonde spontaneamente in Rete? Avrete sentito parlare di The Pills, gli amici di Roma Sud diventati famosi e migrati da Youtube a DeeJay Tv. Ecco, Asylum: nato sulla Luna non è questo. È una web-serie, ma atipica: aperta al contributo artistico di tutti gli utenti e multidisciplinare. Ogni episodio è un mix di grafica, musica e poesia.

Cosa è allora Asylum: è un progetto artistico nato da Francesco Pignatelli, artista trentaduenne di Villagrande di Montecopiolo in provincia di Pesaro Urbino, e Marco Lucci di Reset Radio.

Racconta la storia di Asylum, un uomo nato sulla Luna da due terrestri fuggiti dal nostro pianeta. Ed è proprio da questo osservatorio speciale che il protagonista guarda alla Terra, un mondo abbandonato al caos e alla stupidità umana.

Ma Asylum è una narrazione aperta a tutti. Pignatelli e Lucci raccolgono, infatti, i contributi di giovani creativi. “È un’opera aperta – spiega Lucci – una serie condivisa al 100%. Vogliamo realizzare un luogo di condivisione in Rete. Già adesso i sottotitoli presenti in ogni singola puntata sono traduzioni di persone che di volta in volta si rendono disponibili. Ma la seconda serie vedrà un apporto più significativo di una e vera e propria comunità di partecipazione”.

Fantascienza, poesia, filosofia sono solo alcune delle componenti di questa serie. La prima puntata pilota è “andata in onda” sul canale Youtube di Reset Radio il 3 gennaio scorso. Da allora ogni venerdì viene trasmessa una puntata di circa 8 minuti. Sei sono state disponibili in Rete. Altre sono ancora in fase di definizione. È tutto in divenire.

Lo scopo, a detta dei creatori, è quello di rendere meno ordinaria la vita. Sembra non gli importi nulla delle visualizzazioni su Youtube. “È un prodotto libero. Chi lo guarda – afferma Pignatelli – lo guarda incuriosito. Meglio colpirne uno, che tenerne cento imbambolati”.

E quando gli si fa notare che la Rete non è proprio uno “spazio di nicchia” (così come sembra essere stato concepito il progetto) rimarcano: “La Rete è tutto e niente. Pensiamola come uno strumento musicale. Coglie il messaggio solo chi è interessato a coglierlo”.

La spontaneità e la casualità sembrano essere cifre stilistiche di questo racconto online. “È nato tutto per caso – spiega Francesco Pignatelli, artista e musicista – una volta ho mandato dei miei pezzi a Reset e loro mi hanno contattato per un’intervista. Marco Lucci mi ha detto che avrei dovuto provare a scrivere tutte le cose che pensavo e che avevo detto in trasmissione. Così è nato il progetto, un progetto di denuncia dello stato attuale delle cose”.

“Ho trovato gli scritti di Francesco attuali e futuribili” afferma Marco Lucci. “Una notte mi sono svegliato all’improvviso alle quattro e ho cominciato a scrivere la sceneggiatura che poteva fare da cornice ai suoi pensieri. Il nostro è un lavoro-puzzle: ci sono le mie intuizioni e le sue opere d’arte”.

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