URBINO – In Disperato erotico stomp Lucio Dalla cantava che nel centro di Bologna non si sarebbe potuto perdere nemmeno un bambino. Chissà se pensava la stessa cosa del centro storico di Urbino, quando risaliva la ripidissima Via Saffi per andare a tenere le sue lezioni alla facoltà di Sociologia. Un intreccio di vicoli e salite, di cui il cantautore si innamorò e da cui trasse ispirazione per alcune dei suoi brani più celebri. Un legame, quello tra Dalla e la città ducale, che non può essere dimenticato proprio il 4 marzo, giorno del compleanno di Dalla.
“Un giorno camminavamo vicino a Rancitella, la frazione di Urbino dove Lucio aveva comprato casa – ci racconta Stefano Ligi – quando, sulla strada che portava verso il cimitero di Maciolla, Dalla cominciò a fischiettare il ritornello di Canzone, che sarebbe poi diventato uno dei suoi più grandi successi”. Stefano Ligi, cantante urbinate, è soltanto uno dei talenti musicali che Dalla scovò in giro per l’Italia e aiutò a far emergere dall’anonimato. “Lucio mi diede l’occasione di aprire un suo concerto di beneficienza a Urbino, ha prodotto il mio primo album, mi ha portato in tv. Era l’emblema dell’altruismo”. Proprio per dare continuità all’attività di “talent scouting”, oggi in occasione del compleanno del cantautore bolognese, nella sua città natale verrà inaugurata la “Fondazione Lucio Dalla”.
Intercettiamo Stefano Ligi mentre sta salendo sul treno che lo porterà a Bologna per partecipare alla nascita della fondazione che, spiega Ligi, dovrà “aiutare i giovani a pubblicare libri e dischi”. Stasera ci sarà un’inaugurazione per gli amici più stretti e le autorità e per le strade di Bologna è prevista una notte bianca, all’insegna della musica di Lucio Dalla.
Perché come ricorda Stefano: “Lucio portava la luce nelle città dove abitava”. Negli anni in cui visse a Urbino Dalla accolse nella sua casa sperduta tra le colline del Montefeltro i membri più eccelsi della sua “compagnia”, da Gianni Morandi a Luciano Pavarotti. “Viveva fortemente Urbino e nell’aria che respirava tra le nostre colline trovò ispirazione per alcuni suoi importanti album, da Dalla/Morandi a Cambio“.
Un personaggio eccentrico che non passava mai inosservato né durante le sue lezioni alla facoltà di Sociologia, dove nel 2002 divenne professore ordinario, né quando si aggirava per il centro di Urbino e improvvisava un nuovo “sport”. “Giocava sempre allo “sputo al piccione”. Una volta – ricorda Stefano Ligi – lasciò basita una comitiva di baresi in gita nella città ducale. Si erano avvicinati per chiedergli l’autografo, ma furono interdetti dal vedere Lucio impegnato in questo strano passatempo”.
Una situazione che racchiude tutta l’essenza di Dalla e la sua volontà, nonostante la fama, di restare ancorato a una vita semplice. Spaccati di quotidianità che ritroviamo in tanti suoi brani e che Stefano Ligi riporterà sul palco nei prossimi mesi: “A maggio partirò per una serie di concerti. La mia intenzione è di dedicare una parte importante alla musica di Lucio”.