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‘Di volto in volto’, il progetto fotografico sui personaggi dimenticati delle Marche

di    -    Pubblicato il 8/04/2014                 
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URBINO – Il Cavaliere Prato, ex pompiere di Roma, ha creato il Parco della Fantasia di fianco a un passaggio a livello di Macerata. Qui oggetti dimenticati acquistano nuova vita: trasforma sedie in portabandiera, bottiglie in costruzioni a forma di albero e lampade in cappelli. Ad aiutarlo a realizzare le sue opere d’arte c’è un ragazzo africano, soprannominato Caffelatte. Il Parco del Cavaliere è solo una delle storie raccolte dal videomaker Giordano Vizzi e dal fotografo Marco Biancucci nel progetto “Di volto in volto”. Insieme hanno girato le Marche in cerca di personaggi dimenticati. “Il nostro obiettivo è quello di raccontare la provincia marchigiana, quella più strana e caratteristica”, racconta Biancucci. “Abbiamo visitato paesini, contrade e città. Per noi è stata una valvola di sfogo dai nostri impegni quotidiani. È stata una esperienza che ci ha arricchito: abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone straordinarie, che nonostante le difficoltà hanno trovato un modo tutto loro di stare al mondo”.

Claudio

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A 21 anni fa il contadino insieme a Giovanni, 90 anni

“L’incontro che mi ha colpito di più”, continua Biancucci “è stato quello di Claudio, 21 anni, iscritto alla  facoltà di Lettere e Filosofia. Un giorno ha deciso di comprare un terreno a Monteprandone e darsi all’agricoltura biologica. Una scelta controcorrente. Accanto a lui c’è Giovanni, un signore novantenne, che è diventato la sua guida e il suo maestro”.

Ma non ci sono solo Claudio e il Cavaliere di Prato. Nel fotoreportage vengono raccontate le storie anche dei  Chicchirichì, stornellatori che durante il periodo di Pasqua bussa di porta in porta per cantare canzoni sulla passione di Gesù Cristo in marchigiano; dei “Forzati della strada” di Montelparo, un gruppo di novantenni che indossando maglie di flanella degli anni ’50 hanno fatto il Giro d’Italia d’Epoca in bicicletta. E poi c’è Simone, un ragazzo che realizza miniature di oggetti e li vende a San Benedetto del Tronto e di padre Pietro, il muratore di Dio che da solo ha costruito la chiesa per i suoi parrocchiani, mattone dopo mattone.

Ad ispirare i due giovani è stato Pier Paolo Pasolini: “ È il nostro modello. L’intero progetto può essere riassunto dalla sua frase: la bellezza può passare per le più strane vie, anche quelle non codificate dal senso comune. È quello che abbiamo cercato di fare, andando oltre le apparenze per scoprire quello che nessuno vede”.

Il progetto è in continuo divenire: “La prossima puntata sarà dedicata a una donna nel Piceno. Stiamo continuando a cercare personaggi delle Marche per raccogliere quelle storie che altrimenti nessuno racconterebbe. Ognuno di loro ha qualcosa di particolare che merita di essere conosciuto”.

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