URBINO – Avevano insultato alcuni militanti di Forza nuova con espressioni come “merde picchiatori” e “assassini”. Il giudice ha condannato sei membri di Assemblea permanente a pagare 250 euro di multa ciascuno e a rifondere, in collettivo, 2500 euro di spese legali.
Rafael Campagnolo, Rocco Stasi, Gianluca Capozio, Virginia Palombo, Luigi Pesce e Cristiana Nasoni sono stati dichiarati colpevoli di ingiuria nei confronti di Marco Consalvo, dirigente del movimento di estrema destra, durante una manifestazione che si è tenuta nel 2011 in piazza della Repubblica a Urbino. All‘epoca dei fatti, Consalvo e altri militanti di Fn avevano allestito un gazebo e distribuito volantini per denunciare le spese dello Stato per l’emergenza immigrazione durante le primavere arabe. I sei studenti, allora, avevano organizzato una contromanifestazione per esprimere il proprio dissenso. Consalvo aveva quindi sporto querela, denunciando non solo le offese ricevute, ma anche che gli imputati avevano sostenuto a turno uno striscione con lo slogan “nuovi fascismi vecchie merde”. Più volte, durante le diverse udienze, gli imputati avevano respinto le accuse, mentre il dirigente si era costituito parte civile.
Per lui oggi, in aula, il suo avvocato Mario Giancaspro ha chiesto il risarcimento danni per ventimila euro, per lesione dell’onore e del decoro. La quantificazione dei danni, però, non è stata ancora decisa e verrà effettuata in sede civile. Il pm Enrica Pedersoli, invece, aveva chiesto per gli imputati una multa di 300 euro a testa, riconoscendo loro le attenuanti generiche del “confronto politico e ideologico”.
Contro la condanna si è invece pronunciata la difesa dei sei ragazzi, affidata agli avvocati Laura Liberto ed Enrico D’Ambrosio. Quest’ultimo ha richiesto, durante l’udienza, l’ammissione di altri due testimoni. Richiesta che il Giudice ha accolto per uno soltanto, ma successivamente revocata perché il testimone era già in aula durante il dibattimento. Ora per i ragazzi si attende di conoscere le motivazioni della sentenza, che verranno depositate entro i prossimi sessanta giorni. Poi ricorreranno in appello.