URBINO – Alle elezioni del 25 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, la disaffezione nei confronti della politica potrebbe essere cruciale. Antipolitica, populismo, euroscetticismo serpeggiano in Europa da qualche tempo e denunciano la fragilità di un modello politico nato e “morto” ad Atene: la democrazia. Piero Ignazi, docente di politica comparata all’Università di Bologna ed editorialista del gruppo L’Espresso, ci ha spiegato il significato di questi tre termini e il motivo per cui vengono spesso impiegati per descrivere il sentimento politico diffuso in Italia e nei Paesi dell’Unione.
Gli stati che definiamo democratici hanno dei problemi nel gestire il calo di fiducia nelle istituzioni nazionali e sovranazionali. Una popolarità in declino che interessa anche i 28 paesi membri dell’Unione europea, come ci spiega Giampiero Gramaglia, direttore della testata giornalistica Euractiv.it.
Questa crisi di fiducia nelle istituzioni è emersa anche dai sondaggi condotti da Demos, Istituto di ricerca politica e sociale fondato da Ilvo Diamanti, dove lavora Fabio Bordignon. Nella sua analisi il ricercatore si è anche concentrato su quelli che, secondo lui, sono i due attori politici principali in Italia: il premier Matteo Renzi e il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo.
Ai nostri microfoni anche studenti e cittadini di Urbino, che tra poche settimane andranno alle urne per votare i membri del Parlamento europeo.