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Vince Tsipras, la reazione degli studenti greci a Urbino

di    -    Pubblicato il 27/01/2015                 
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URBINO – Gli studenti greci a Urbino non si lasciano contagiare dall’entusiasmo per la vittoria di Syriza, il partito di sinistra di Alexis Tsipras che ha vinto le elezioni politiche in Grecia con il 36,3% dei voti. Molti sono contenti del risultato, ma la speranza per il futuro rimane poca: “In Grecia lo abbiamo votato più che altro per toglierci di torno la vecchia classe politica, ma non credo che cambierà qualcosa”, dice Panagiotis, studente di farmacia a Urbino.

A Urbino ci sono 305 studenti greci. La maggior parte di loro frequenta il corso di farmacia: sono 277, metà alla triennale e metà alla specialistica. Vengono a Urbino per tutta la carriera universitaria: in Grecia l’università è a numero chiuso e i posti disponibili sono pochi. Molti hanno una farmacia di famiglia in Grecia, e quando tornano hanno un lavoro sicuro.

Davanti al palazzo Ducale incontriamo Kostantinos, di Atene, che studia scienze motorie e vive da quattro anni a Urbino con suo fratello, studente di farmacia. Alle elezioni di domenica non ha votato. Sulla vittoria di Tsipras, che non riuscendo ad ottenere la maggioranza assoluta ha dovuto allearsi con il partito di destra anti-austerità Greci Indipendenti, commenta: “La aspettavano già tutti da un anno e mezzo, non credo che ci sarà un cambiamento profondo, ma spero che rappresenti una scossa positiva per la gioventù greca. I miei genitori non erano sicuri di volere questo risultato, però va bene. Tsipras è giovane, carismatico, ha dato speranza a tanta gente che l’aveva persa e quindi merita un’opportunità. Certo, ha dichiarato un sacco di cose e ora deve fare quello che ha detto”.

Manus, di Creta, al terzo anno di farmacia, sta bevendo un caffè fuori dalla biblioteca di via Saffi e parla con due connazionali, forse del prossimo esame. Quando gli chiediamo quale è stata la sua reazione ai risultati delle elezioni risponde: “Sono contento, Tsipras è l’ultima chance per la Grecia, anche se con la crisi che abbiamo nel nostro paese, non so quanto potrà realmente cambiare, né quanto potrà fare di ciò che ha detto”. Per il suo amico Andreas, di Larissa in Tessaglia, è troppo presto per giudicare: “Finora Tsipras ha promesso tanto, ma di fatto non abbiamo ancora visto nulla, vedremo fra sei mesi”.

Al primo piano della sede centrale dell’università, un gruppo di ragazze greche all’ultimo anno della specialistica sono più disilluse. “Io non ho alcuna fiducia nella nostra classe politica, la corruzione in Grecia è altissima, ognuno fa i suoi interessi”, dice Erieta. “Se fossi stata in Grecia non avrei votato per il partito di Tsipras, ma sinceramente non so neppure se sarei andata a votare. A me quello che fa paura è il consenso che ha ricevuto Alba Dorata, il partito neonazista. Li votano spesso persone che hanno un livello di educazione basso, che stanno male, sono scontente e arrabbiate.” Alba Dorata è arrivato terzo alle elezioni con il 6% dei voti. Despina annuisce all’amica e aggiunge: “Sono d’accordo con Erieta però è anche vero che è la prima volta che esce un partito di sinistra con delle idee nuove e questo potrebbe significare un cambiamento positivo”. Nel frattempo si avvicina un altro studente dell’ultimo anno, Basilio. Lui è il più soddisfatto dei risultati: “Finalmente dopo 40 anni c’è un governo diverso. Tutta la mia famiglia in Grecia ha votato Tsipras. I partiti precedenti hanno governato male, il governo uscente ha ridotto del 30% il prezzo dei farmaci nel giro di un giorno e per la mia famiglia, che ha una farmacia, questo ha significato una perdita enorme”.

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