URBINO – Hanno gli sguardi incuriositi e un po’ spaesati mentre girano per i locali del Dipartimento Economia Società Politica. Sono le centinaia di studenti che da ieri mattina affollano i locali dell’ex Magistero dell’Università Carlo Bo di Urbino, che si sono spalancati alle future matricole. Per la diciannovesima edizione di Università aperta, in programma dal 3 al 6 febbraio, sono attesi circa 2000 ragazzi, provenienti soprattutto dai licei delle Marche e dell’Emilia Romagna. Molte le scolaresche accompagnate dai professori, molti anche i singoli studenti che hanno preso parte all’evento di propria iniziativa. Un’affluenza che si conferma altissima, dopo il successo degli scorsi anni.
Quattro giorni dedicati alla descrizione del mondo universitario a chi di quel mondo aspetta di fare parte. Nella prima mattinata, il 3 febbraio, nelle aule del polo Volponi i tutor dei diversi corsi di laurea hanno illustrato ai maturandi l’offerta didattica e le prospettive del proprio corso di studi.
C’era chi, ancora indeciso, cercava di chiarirsi le idee passando da un’aula all’altra, raccogliendo volantini e dépliant informativi e ascoltando più descrizioni possibili. Come Francesca e Alberto, entrambi di Jesi. “Ancora non sappiamo in che facoltà ci iscriveremo – hanno raccontato al Ducato – ma abbiamo ascoltato con interesse la presentazione del corso di Scienze motorie”.
E proprio l’aula di Scienze motorie è stata una delle più affollate. “Non fidatevi di chi vi dice che usciti dal nostro corso non si trova lavoro – dice ai ragazzi uno dei tutor della facoltà – tutti i corsi hanno un valore”. C’era anche chi, invece, è già sicuro del proprio futuro. Malika, arrivata da Jesi di sua iniziativa, è soddisfatta di questa giornata, “perché ha dato la possibilità agli studenti di conoscere l’intera offerta formativa dell’Ateneo. Ma io mi iscriverò a Farmacia – ha detto – e sono venuta a questo evento solo per informarmi su questa facoltà”.
Nell’aula occupata C3 ha trovato spazio, invece, una ‘contro-presentazione’ organizzata dal Collettivo per l’Autogestione. “L’intenzione è quella di far emergere una realtà diversa da quella dipinta da questo evento – ha detto un membro del Collettivo – a Urbino gli studenti non sono visti di buon occhio, sono criminalizzati. E anche la cosiddetta ‘città campus’ non esiste. Ci sono troppe cose che non vanno, per esempio nel settore trasporti”. Obiettivo del gruppo di autogestione è quello di portare alla luce le iniziative autonome che “partono dal basso”.
Dopo un pranzo, offerto gratuitamente dall’Università attraverso il servizio mensa, nel pomeriggio i ragazzi hanno sperimentato nelle aule del Collegio Tridente quattro lezioni di circa un’ora, tenute dai docenti come esempi di didattica universitaria. Così tra un’introduzione sulla dieta mediterranea e una presentazione sulla natura dei farmaci, i partecipanti hanno potuto farsi un’idea di quello che attende nel prossimo futuro a chi sceglierà l’Ateneo ducale.
Un programma che si ripeterà per tutti i quattro giorni dell’evento: la mattina in Via Saffi per la presentazione dei corsi e il pomeriggio al Tridente per la simulazione delle lezioni.
Infine, uno sguardo al mondo del lavoro, con gli incontri organizzati nel Collegio dal Servizio Job Placement per illustrare le prospettive che si aprono con la formazione universitaria.