URBINO, 20 FEB – “I beni artistici vanno protetti. Oggi c’è la consapevolezza che il patrimonio può essere il motore della ricrescita economica dell’Italia. Non è vero che con l’arte non si mangia”. Con queste parole Carlo Hruby, il vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, ha aperto a Palazzo Ducale la presentazione del libro Un capolavoro chiamato Italia.
All’evento, moderato da Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore, hanno partecipato il sindaco Maurizio Gambini, la soprintendente Maria Rosaria Valazzi e l’assessore alla rivoluzione Vittorio Sgarbi.
La Valazzi ha sottolineato come “il patrimonio sia fragile e indifeso. L’operazione di messa in sicurezza delle opere d’arte deve essere sistematica e non sporadica”. Dello stesso avviso è anche Sgarbi, secondo cui sarebbe più utile spendere i soldi pubblici per i sistemi di sicurezza e la salvaguardia, piuttosto che usarli per recuperare opere rubate.
Il volume è un racconto a più voci sulla tutela, la protezione e la valorizzazione dei beni culturali del nostro Paese. È stato pubblicato dalla fondazione Enzo Hruby, nata 7 anni fa da una azienda familiare con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza del patrimonio artistico, fornendo sistemi di allarme alle strutture culturali.