URBINO – La giustizia a Urbino si regge anche sugli stagisti. Un’immagine forte per descrivere le gravi carenze che mettono in seria difficoltà il lavoro del Tribunale ducale. La preoccupazione per il futuro incerto del palazzo di giustizia trova riscontro nelle parole del presidente Francesco Nitri: “La situazione del personale amministrativo è precaria”.
A distanza di un anno dal rischio accorpamento con Pesaro, che causò molti disagi all’organizzazione degli uffici giudiziari, il palazzo di giustizia della città ducale si trova ancora in affanno. Aumentano i rinvii delle udienze, i procedimenti si accumulano e il personale amministrativo non basta, tanto che molto lavoro viene smaltito grazie ai giovani che fanno lì degli stage con la speranza di una futura collocazione nell’organico.
VIDEOINTERVISTA / Il presidente Nitri: “Le nostre richieste al Governo”
Ad aggravare la situazione anche le condizioni dello stabile che ospita gli uffici giudiziari: “Ci sono gravi problemi di manutenzione – dice il presidente Nitri – il tetto del tribunale è ancora scoperto nonostante i lavori siano iniziati più di tre anni fa. Con le ultime piogge abbiamo avuto locali allagati e ci siamo dovuti stringere in quelli disponibili”.
Gli ultimi dati disponibili relativi al 2014, anche se non completi, confermano la situazione precaria del palazzo di giustizia. Ad esempio nel penale, dove nel secondo semestre 2014 si registra un aumento di casi pendenti da 723 a 814 con un aumento del 12,5%. Stessa tendenza per i casi in carico al gip, passati da 656 a 741 nel secondo trimestre con un aumento del 12,9%.
Se andiamo a guardare la serie storica, prendendo i dati del ministero della Giustizia (gli ultimi disponibili sono del 31 dicembre 2013) rispetto al 2005 si è registrato un aumento del 106% dei procedimenti penali non arrivati a sentenza e un +40% di quelli civili ancora pendenti. Di contro le cause portate a termine sono in diminuzione del 10% per il civile e del 42% per il penale.
GUARDA / Le tabelle con i dati integrali (fonte: ministero della Giustizia)
Non è sempre stato così, la situazione è precipitata negli ultimi 4 anni, in corrispondenza col periodo in cui il tribunale era a rischio chiusura. Nel 2013 sono stati iscritti 3551 procedimenti nei registri civili, ma ne sono stati chiusi solo 3105 e a fine anno c’erano 3572 cause pendenti. Numeri leggermente migliori nel penale, dove a fronte di 1444 fascicoli aperti, 1085 sono stati chiusi e ne rimangono 1242 che attendono di essere definiti. “Le pendenze civili si sono accumulate per il rischio chiusura del tribunale e le risorse – dice Nitri – sono state concentrate sui processi penali. Ora stiamo mettendo le mani su tutto. La priorità è stata data al civile ora”. Insomma a Urbino i procedimenti conclusi sono sempre meno rispetto a quelli che vengono aperti e quindi si stanno accumulando anno dopo anno.
Nelle Marche (mappa) va così male solo il tribunale di Fermo. Nella giustizia penale la maglia nera per i processi non conclusi va ad Ancona e Ascoli Piceno, mentre Urbino rientra nella media regionale. Lo stesso vale per il numero di processi civili portati a termine. La giustizia ducale si trova nella situazione di maggiore difficoltà rispetto al resto della regione per quanto riguarda il numero di procedimenti penali definiti, dove spicca il tribunale di Pesaro per i pochi procedimenti pendenti e i molti definiti rispetto a quelli iscritti nel 2013. Per fare un paragone con un tribunale di dimensioni simili si può fare riferimento a quello di Camerino, soppresso nel 2013, che aveva un maggior numero di procedimenti civili definiti, ma anche più cause pendenti.
Se invece guardiamo alla realtà nazionale, rispetto ai tribunali di piccole dimensioni ancora attivi in Italia (molti sono stati chiusi nel 2013), Urbino ha una media di una causa pendente per ogni nuova iscritta nel 2013, ma un basso numero di cause civili concluse (solo Caltagirone, Locri, Tempio Pausania e Vallo della Lucania fanno peggio).
Nonostante questo i dati sul numero di procedimenti civili portati a termine dai magistrati presenti è nella media nazionale. Questo dato indica che a fronte di un buon lavoro del personale giudiziario del tribunale, ci sono delle difficoltà nello smaltimento dei processi. Il tribunale di Urbino si trova infatti con una mancanza di personale amministrativo del 23% dell’organico previsto dal ministero della giustizia, una delle situazioni peggiori tra i piccoli uffici giudiziari italiani. Nel 2013 ogni dipendente si trovava oberato da una media di 223 procedimenti (erano 205 a testa a Fermo, 190 ad Ascoli Piceno, 170 a Pesaro e ad Ancona e 165 a Macerata).
“Il personale amministrativo è carente – dice Nitri – perché il tribunale era a rischio chiusura. Stiamo aspettando la copertura di questi posti. Molti sono andati in pensione” e poi continua facendo eco a quanto detto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Speriamo nella mobilità del personale delle province. Ci auguriamo che questo possa venire a coprire i ruoli amministrativi in tribunale”.
Per Nitri – che conosce bene la realtà pesarese, dove ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore per dieci anni – “se ci fosse stata la fusione con il tribunale di Pesaro la situazione sarebbe stata tragica”. Una soluzione alternativa, invece, potrebbe essere quella di ampliare il circondario di Urbino. L’operazione, come dimostrato anche da uno studio del procuratore generale Alessandro G. Cannevale, da un lato sgraverebbe Pesaro, oberato di lavoro nel settore civile, dall’altro incrementerebbe il numero di magistrati in organico a Urbino, rendendo così più veloce la risposta della giustizia alle richieste dei cittadini.
DALL’ARCHIVIO Pochi giudici e rischio chiusura, pioggia di rinvii in tribunale (giugno 2013)
Nitri aggiunge: “Nessuno a quel punto parlerebbe più di chiudere il tribunale di Urbino”. Il trasferimento riguarderebbe 10 comuni (Barchi, Cartoceto, Fratte Rosa, Mondavio, Orciano di Pesaro, Pergola, San Lorenzo in Campo, Serra Sant’Abbondio, Saltara e Serrungarina) per un totale di 36.476 residenti attualmente sotto la competenza di Pesaro, ma che si trovano territorialmente più prossimi a Urbino. La proposta è stata già inoltrata al ministero, ma è necessario che un parlamentare la porti avanti e per fare questo Nitri si rivolge alla deputata Alessia Morani.
I problemi del tribunale emergono in tutta la loro complessità non solo quindi dai dati ministeriali, ma anche dalle parole del presidente stesso che si rivolge direttamente al ministro della Giustizia: “Se potessi chiedere tre cose a Orlando sarebbero la copertura del personale amministrativo, abbiamo troppo personale precario che non si trova qui in pianta stabile; la revisione del circondario con il passaggio di alcuni comuni da Pesaro a Urbino per dare più materia al tribunale e scongiurarne definitivamente la chiusura. Infine vorrei maggior attenzione sulla manutenzione dello stabile che si trova in condizione di parziale abbandono. Tre richieste che si devono trasformare in interventi concreti che non si possono più rimandare.