URBINO – Nel fine settimana il Montefeltro sarà il territorio di riferimento per la cultura eno-gastronomica italiana. Dal 13 al 15 marzo si riunirà a Urbino il Consiglio nazionale di Slow Food Italia. In contemporanea, spazio alla tradizione, con un mercato della biodiversità e una mostra dedicata all’agricoltura d’altri tempi.
L’annuncio è stato dato il 10 marzo, con una conferenza stampa nell’ex sala consiliare del Municipio. Si tratta dell’evento più importante che l’associazione organizza durante l’anno, come ha spiegato Gianluca Carrabs, amministratore unico dell’Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche (Assam). Durante l’assemblea nazionale, i membri di Slow Food decideranno le “politiche di indirizzo” da portare avanti. Si tratta, quindi, di un incontro che ha uno scopo organizzativo. Insieme al Consiglio nazionale, ci sarà la riunione della Conferenza delle Regioni, composta dai presidenti delle diverse sedi regionali dell’organizzazione.
Fondata in Piemonte nel 1986 da Carlo Petrini, Slow Food è oggi un’associazione internazionale no profit “impegnata a ridare il giusto valore al cibo”. I punti cardine della sua attività sono: rispetto di chi produce, armonia con ambiente ed ecosistemi e attenzione alle tradizioni dei territori. Il fine è quello di avere un’alimentazione “buona, pulita e giusta per tutti”.
Ospitare l’evento a Urbino “è un vanto per la città”, ha detto il sindaco Maurizio Gambini, che ha sottolineato l’importanza della “nostra cultura del cibo come modo di vivere” e come modello da seguire. L’area del Montefeltro non era quella designata per ospitare l’evento, almeno in un primo momento. Il Consiglio nazionale Slow Food doveva riunirsi in Umbria. “Siamo riusciti a portarla a Urbino”, ha affermato il presidente del Legato Albani Giovanni Pagnoni. Si è arrivati al risultato perché c’è “una proposta territoriale di qualità”. A spiegarlo è stato Ugo Pazzi, presidente di Slow Food Marche. “Hanno scommesso su di noi – ha proseguito Pazzi – questo grazie anche alle connessioni con il tessuto imprenditoriale e con le amministrazioni”.
La maggior parte delle iniziative si terranno al Collegio Raffaello e Giovanni Pagnoni ha illustrato il calendario delle attività. Si partirà nel pomeriggio di venerdì 13 marzo. Dopo un’apertura, sempre al Collegio Raffaello, è prevista per le 18,30 una visita al Museo del Gabinetto di Fisica dell’Università di Urbino. Nello stesso ambiente, ci sarà una ricostruzione virtuale dello Studiolo del Duca di Montefeltro (quello originale è al Palazzo Ducale). Gli ospiti visiteranno poi l’Urbino Resort, premiato alla Borsa internazionale del turismo di Milano come migliore villaggio eco compatibile d’Italia.
Il giorno successivo, sabato 14, ci sarà l’inaugurazione di un mercato tenuto da 10 agricoltori che hanno scelto di custodire la biodiversità agraria della Regione e l’apertura di un museo storico dell’arte contadina. Una possibilità per scoprire, o per ricordare, quelli che erano i vecchi strumenti per lavorare la terra: dall’aratro al trattore, passando per il carretto. Sempre nel palazzo del Collegio ci sarà la riunione dell’associazione, con gli interventi del presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini e dell’assessore alla rivoluzione di Urbino Vittorio Sgarbi. Dopo una pausa pranzo con le produzioni del Consorzio Marche Bio, ci sarà una visita all’Oratorio di San Giovanni e alla casa di Raffaello. Per concludere la seconda giornata, i circa 75 membri di Slow Food presenti saranno ospitati al Palazzo Ducale per una cena.
Il gruppo di rappresentanti dell’associazione tornerà al Palazzo il giorno successivo, 15 marzo, per visitare le mostre all’interno dopo aver chiuso l’assemblea. Il pubblico potrà visitare il mercato e la mostra delle tradizioni agricole sia sabato che domenica.
“Per la prima volta organizziamo un Consiglio nazionale e lo facciamo nell’anno dell’Expo”, ha commentato Ugo Pazzi. Oltre all’iniziativa, Slow Food Marche registra un altro traguardo dopo che, a febbraio, il numero di tesserati regionali è arrivato a quota 1000. Il sindaco Gambini ha confermato che tutti gli eventi in programma saranno a “costo zero” per il Comune. “Come dire di no a Urbino?”: una domanda-slogan che Gianluca Carrabs ha scelto a pochi minuti dalla chiusura della conferenza di presentazione in Municipio.