URBINO – La Carlo Bo sempre più Ateneo internazionale. Dal 20 al 25 luglio l’università di Urbino ospiterà la Summer School Urbino Renaissance Lectures, una serie di incontri in cui si discuterà, grazie anche alla partecipazione di professori e ricercatori provenienti da Stati Uniti, Francia, Olanda e Inghilterra, sul rapporto che intercorreva tra la Corte rinascimentale e la città. Le lezioni, interamente in inglese, si terranno nella sala della Data e verranno inaugurate con un dibattito aperto al pubblico sul tema: Urbino, una Città del Rinascimento. Per gli iscritti sarà inoltre prevista una rappresentazione recitata dell’Aminta del Tasso.
L’iscrizione alla Scuola costa 300 euro, da diritto a 6 crediti formativi ed è limitata a 50 persone. Possono fare domanda tutti i possessori di diploma di scuola secondaria superiore o di diploma di laurea, rilasciati in Italia o all’estero. Fra i docenti che provengono dalle università straniere ci saranno Ros King (University of Southampton) Wendy Heller (Princeton University) e Patrice Ceccarini (University of Paris VII – Diderot). Nel prezzo non è compreso l’alloggio ma “stiamo cercando di attivare delle convenzioni con l’Ersu – dichiara Giorgio Nonni, direttore del corso – per facilitare il soggiorno degli studenti che arrivano da fuori”. Dei 15mila euro totali derivanti dalle 50 quote previste, 10mila saranno destinati per il pagamento di alloggio e spostamento dei professori stranieri e il restante sarà trattenuto dall’università per le spese di segreteria.
Iniziative di questo tipo sono già state attivate in altre realtà culturali, soprattutto all’estero, ma è la prima volta che Urbino organizza un incontro come questo. “In un Ateneo che ospita molti studenti stranieri – continua Nonni – di cui circa 1000 provenienti da paesi emergenti come Brasile, India e Vietnam, è importante rendere la Carlo Bo sempre più internazionale”. Nonostante la Scuola sia autofinanziata, Nonni si aspetta una buona risposta: “Abbiamo reso pubblico l’evento da pochi giorni ma abbiamo già avuto una decina di iscritti, anche dall’Australia e dal Canada”.