FERMIGNANO – È diventato un rifugio per gatti e ranocchi. Oggi, l’area dell’ex L.a.r. di Fermignano, non è altro che un cantiere abbandonato. Sovrastata da un’imponente gru abbandonata a se stessa, questa gigantesca opera incompiuta è ormai parte dell’arredo cittadino, con le sue vecchie recinzioni arrugginite e i buchi nella rete. È da lì che passano i bambini che entrano per giocare. Senza preoccuparsi dei ferri arrugginiti, delle impalcature instabili sulle quali si arrampicano e delle profonde pozze di acqua piovana nei piani interrati, mai drenate. Uno stato di abbandono lungo cinque anni.
Il piano per l’area ex L.a.r. Il progetto, presentato nel 2008, “Due piazze per una città” prevedeva la costruzione di 50 appartamenti, 10 uffici, una struttura di grande distribuzione e grandi spazi pubblici, con due piazze, di cui una coperta, per “favorire la coesione sociale nella cittadina”. “Non sono riusciti a vendere gli appartamenti, il cantiere costava molto e quindi non sono andati avanti” conferma il sindaco Giorgio Cancellieri al Ducato. Il piano è stato approvato dall’amministrazione comunale nel 2008 con una convenzione che prevedeva l’obbligo per la ditta costruttrice, la Gemma srl, di pagare gli oneri di urbanizzazione, cioè le opere pubbliche necessarie alla vivibilità del quartiere: marciapiedi, verde pubblico, lampioni e parcheggi.
Nello stesso anno, l’inizio dei lavori. Innanzitutto sono stati abbattuti i vecchi edifici e anche “La Vela”, un importante esempio di archeologia industriale, sotto la quale doveva sorgere la piazza coperta. Il progetto iniziale prevedeva di salvare la struttura ma gli accertamenti tecnici hanno stabilito che non era sicura. Ed è stata demolita. I lavori si sono bloccati nel 2010 dopo che la ditta costruttrice, la Gemma srl, aveva eretto solo un lotto di 20 appartamenti che sono rimasti allo stato grezzo. A causa della crisi infatti non c’erano le necessarie risorse economiche per proseguire con la realizzazione del progetto.
Ordinanze su ordinanze. Finiti i soldi, rimangono solo i muri scrostati e i calcinacci. Il tutto con numerosi problemi ai margini di un quartiere residenziale, a partire dalla presenza dei topi che si rintanano nell’edificio. All’inizio di ogni estate questi disagi obbligano il sindaco a firmare un’ordinanza che induca la Gemma srl ha effettuare gli interventi necessari per la derattizzazione, la messa in sicurezza dell’area e lo sfalcio dell’erba e che, dichiara Cancellieri, “viene tendenzialmente ottemperata dalla ditta costruttrice”.
La storia della zona. L’ex L.a.r. copriva un’area molto vasta di proprietà in parte del Comune e in parte della famiglia Sartori. Lo stabilimento, costruito tra il 1954 e il 1956, ospitava il mobilificio dei Laboratori Artigianali Riuniti. L’attività dell’azienda è cessata alla fine degli anni ’90 e l’area si è avviata a un lento decadimento. Per tentare di riqualificare la zona, il Comune di Fermignano ha partecipato a un bando regionale per ottenere un finanziamento pubblico. Si trattava dei “contratti di quartiere II” promossi dal governo Prodi nel 2002 che avrebbero concesso un finanziamento Stato-Regione (65% a carico dello Stato e 35% a carico della Regione) per la riqualificazione di alcune zone periferiche degradate. La graduatoria, pubblicata nel 2005, ha visto l’ex L.a.r. di Fermignano piazzarsi al 17° posto, su 33 progetti presentati in tutte le Marche. Di questi solo i primi undici hanno avuto accesso al finanziamento. Un anno più tardi, nel 2006, è sopraggiunta l’amministrazione Cancellieri che ha deciso di vendere la parte di terreno di proprietà comunale alla Gemma srl, costituita al 45% dall’immobiliare Sartori, al 45% dalla cooperativa edile di Predappio e al 10% dalla PiQuadro srl. “Una scelta assurda – dice Arpo Angeli, consigliere comunale di Sel – la posizione in graduatoria faceva ben sperare e Fermignano avrebbe potuto partecipare a un nuovo bando dei contratti di quartiere ed essere scelta”. Bando che, però, non è più stato rinnovato dai governi successivi.
Il futuro dell’area. Oggi la Gemma srl, con l’aiuto di altri partner commerciali, ha intenzione di proporre un nuovo piano per la zona che tenga conto anche delle mutate esigenze abitative del territorio. Tra le varie proposte quella di creare un centro commerciale in superficie e terminare il lotto di 20 appartamenti ancora allo stato grezzo, garantendo, come previsto dalla convenzione con il Comune, gli stessi spazi pubblici previsti dal progetto originario. “L’azienda nel nuovo progetto – dice l’ingegner Alessandro Cioppi, socio della Gemma srl – vuole mantenere le parti comuni, ma terrà conto delle nuove esigenze di mercato vista la crisi edilizia ed economica”.
“Quando ancora i lavori andavano in pompa magna – dice Arpo Angeli - noi avevamo denunciato la mancanza di precisione e chiarezza nel progetto presentato e alla fine, come previsto, si è risolto tutto in un nulla di fatto” e aggiunge: “Nell’ultima variante al piano regolatore si è puntato molto sull’esaltazione delle storiche sette porte di Fermignano. Proprio di fronte a una di esse adesso stanno costruendo la nuova Conad che coprirà la vista della torre. Non è solo un problema estetico. Quel supermercato era previsto nel progetto di riqualificazione dell’ex L.a.r. e, a causa dei ritardi, ora sorgerà nel posto sbagliato”.