FERMIGNANO – Abbandonato da quarant’anni, l’ex campo sportivo Borgo Metauro di Fermignano aspetta dal 2000 di diventare un parco, come deciso all’epoca dal Comune. Ma a distanza di quindici anni ancora non c’è nemmeno l’ombra di un progetto a riguardo. Anzi, su parte del terreno di gioco presto potrebbero essere costruiti negozi e uffici.
Inaugurato nel 1949, il Borgo Metauro è stato per anni uno dei principali luoghi di aggregazione di Fermignano. Dal 1975 però, con l’apertura del nuovo Stadio Comunale, l’impianto fu abbandonato a se stesso, utilizzato solo per le feste paesane, come in occasione dell’ultimo palio della Rana, e come area parcheggio nei venerdì di mercato.
Nel 2000 il Comune aveva deciso di far riqualificare l’area, prevedendo nel Piano regolatore la trasformazione del campo sportivo in un parco urbano. L’ex discoteca “Ora X”, che si trovava lì vicino, doveva invece diventare un complesso in grado di ospitare un albergo, uffici e negozi più un parcheggio, affacciato su un giardino situato alla fine di un percorso pedonale proveniente dal parco.
Da allora, però, il progetto originario è cambiato più volte. Al posto dell’Ora X infatti sorgerà un Conad, i cui costruttori volevano ampliare l’area su cui edificare. Non potendo però sfruttare lo spazio che separava il futuro supermercato dal Borgo Metauro, a causa della del decreto interministeriale 1444/1968 (doc) che stabilisce le distanze minime tra fabbricati, avevano pensato di estendere il Conad sfruttando parte del campo sportivo. In cambio si sarebbero impegnati a realizzare, sulla restante porzione dell’impianto, l’ormai famigerato parco.
Con l’approvazione della legge regionale 19/2010 (il cosiddetto “Piano Casa”), che permette di costruire in deroga alla legge del ’68, il Conad non avrà alcun bisogno di espandersi sul campo sportivo. Di conseguenza l’azienda ha perso qualsiasi interesse verso l’area. Pagando un indennizzo infatti ha potuto sfruttare i 1.155 metri cubi che lo separavano dall’impianto. Perciò, l’ipotesi che si accollassero anche la costruzione del parco è definitivamente tramontata.
La situazione pare tutt’ora bloccata, perciò con l’ultima variante del Piano regolatore, datata febbraio 2015, il Comune ha ipotizzato una nuova soluzione per il riutilizzo dell’area, mettendo in vendita 5.000 metri cubi del Borgo Metauro: un volume che si estende per 18 metri nel campo sportivo a partire dal confine con il supermercato. “Chi li acquisterà dovrà occuparsi anche della sistemazione del resto dell’impianto – spiega Andrea Guidarelli, vicesindaco di Fermignano – con le spese relative che saranno scomputate, come costi per la realizzazione di un’opera secondaria, dalla somma da versare per l’acquisto del terreno. I motivi di questa vendita sono puramente economici ma in questo momento non ci sono i fondi per sistemare aree dismesse come il Borgo Metauro e un’operazione di questo tipo è necessaria”.
Tuttavia è ancora incerto in cosa verrà trasformata la parte del Borgo Metauro non destinata alla vendita: “Lo deciderà l’amministrazione comunale – continua Guidarelli – vedremo se fare un parco o un nuovo impianto sportivo. Le modalità di costruzione saranno invece concordate con la ditta che edificherà sui 5.000 metri cubi in vendita”. Guidarelli ha comunque precisato che “gli acquirenti di questa cubatura potranno decidere di trasferire la loro proprietà in un’altra area edificabile del Comune, perciò non è detto che su quella parte del campo sportivo sarà costruito un edificio”.
L’idea dell’amministrazione però non è piaciuta alle forze di minoranza all’interno del consiglio comunale: “Siamo contrari a questa modifica del piano regolatore – dice Emanuele Feduzi, consigliere Pd – e stiamo valutando l’impatto economico e ambientale che avrebbero 5.000 metri cubi di costruzioni su un’area verde. Il rischio è di costruire una cattedrale nel deserto senza alcun vantaggio per i cittadini, come Santa Lucia e il Consorzio a Urbino”. Anche Fermignano in MoVimento, che rappresenta il Movimento 5 Stelle nel territorio, ha contestato la decisione dell’amministrazione comunale con un comunicato stampa in cui il gruppo mette in dubbio l’utilità delle nuove strutture e invita a riflettere sulle ricadute ambientali e relative alle strutture del centro storico già esistenti.
Al momento tutto resta comunque ipotetico, visto che di acquirenti per gli ormai celebri 5000 metri cubi ancora non ce ne sono. Con buona pace per il nuovo “polmone verde” di Fermignano, destinato a rimanere una chimera per ancora chissà quanto tempo.