PERUGIA – Per cinque giorni consecutivi la redazione dell’Ifg di Urbino ha spostato la propria sede a Perugia. I trenta allievi della scuola hanno seguito gli eventi del Festival internazionale del giornalismo, un’ottima occasione per conoscere alcuni dei migliori giornalisti italiani e mondiali, ma anche una prima opportunità di saggiare la realtà del lavoro sul campo. I ragazzi si sono divisi un due gruppi: dieci di loro si sono trasformati in volontari per l’organizzazione dell’evento, mentre gli altri venti hanno fatto la copertura mediatica per il Ducato e le testate locali del gruppo L’Espresso. Twitter, Facebook, Scribble: questi alcuni degli strumenti che hanno usato più frequentemente per raccontare ciò che accadeva a Perugia. Ognuno dei ragazzi ha espresso il proprio pensiero sulla sua esperienza alla manifestazione, ormai nota a loro più come #ijf15 (l’hashtag che ha connotato ogni post dei giornalisti del Ducato sui social network in questi giorni) che come Festival del giornalismo.
TUTTI I SERVIZI DAL FESTIVAL DI PERUGIA – LO SPECIALE DEL GRUPPO ESPRESSO
In questa quindicesima edizione del Festival ho conosciuto nuovi strumenti digitali utili per il giornalismo come Scribble e Splice. Ho capito anche l’importanza del velocizzare i tempi di consegna per un pezzo online. Serena Santoli
Durante il Festival ho imparato che oggi il giornalismo insegue la grammatica dei social e anche quanto sia importante ritrovare un linguaggio più complesso, inteso come non banalizzazione dei concetti. Andrea Perini
In questa settimana ho imparato che siamo costantemente sotto pressione da parte del potere, ma anche che molti resistono e non si fanno intimidire; che per fare bene il proprio mestiere bisogna dare meno spazio alle opinioni, che in Italia spesso sovrabbondano, e ritornare al giornalismo che parte dai fatti. Martina Nasso
Il Festival mi ha insegnato che basta un cellulare per fare giornalismo. La sforzo da fare è quello di sfruttarne bene le diverse potenzialità per costruire un pezzo crossmediale. Enrico Forzinetti
Ad #ijf15 ho vissuto per la prima volta l’affollata sala stampa di un festival internazionale. Mauro Torresi
Il festival di Perugia per me è stata un’occasione di crescita e di confronto con il mondo. Mi ha fatto capire quanta passione serve per fare questo mestiere e che, nonostante tutto, le opportunità non mancheranno per chi se le merita. Adriano Di Blasi
All’ijf15 ho imparato a fare il live twitting di un evento, a usare Scribble e Storify, a memorizzare quali sono i posti vicino alle prese di corrente, che questo è contemporaneamente il momento migliore e peggiore del giornalismo e che se devi coprire la conferenza in cui interverrà Snowden piazzarsi con due ore di anticipo davanti alla porta non è esagerato. Anna Saccoccio
Partecipare a questa edizione del Festival di Perugia mi ha insegnato che il lavoro che ho sempre sognato di fare è in continua evoluzione ed espansione. Addirittura diverso da quello che credevo. Possono cambiare i media e le tecnologie, ma continuano a essere le idee a scuotere il mondo del giornalismo. E in questo festival ho avuto la fortuna di vederne parecchie. Alessandro Crescentini
Il Festival mi ha fatto capire che il giornalismo non è più quello che fino a ora conoscevamo: cambiano i mezzi e le possibilità. Ho esplorato nuove tecniche per seguire un evento, oltre al classico “pezzo giornalistico” ci sono infiniti modi per raccontare quello che si ha davanti. Inutile dire che i social sono i protagonist,: capaci di rendere tutto in diretta, live: Twitter, Instagram, Scribble, Facebook. Una cosa non cambia però, finché ci saranno storie avremo sempre qualcosa da dire: che sia con un tweet, un post o con la buona vecchia biro. Rita Rapisardi
Il Festival è stata un’occasione per condividere conoscenze, espandere i propri orizzonti, aprirsi a un mondo che non pensavo così stressante ed emozionante allo stesso tempo. Essere circondati da persone che amano le tue stesse passioni è una sensazione impagabile. Da fare, rifare e rifare ancora, senza stancarsi mai. Vincenzo Guarcello
Dall’#ijf15 ho imparato che devo essere la prima a credere in me stessa se voglio fare questo lavoro e che, come ha detto ieri Amedeo Ricucci: “Devo trovare l’idea, è quella che fa la differenza”. Ilenia Inguì
Dall’#ijf15 ho imparato che il caffè non è mai abbastanza e che la vita è come un panel: mettiti in fila e aspetta. Ma se hai il cartellino forse hai qualche vantaggio in più. Daniela Larocca
Durante il Festival ho capito che il giornalismo diventa sempre più digitale, ma spero che la carta non scompaia mai. Giorgio Pinotti
Durante il Festival ho imparato a utilizzare diversi strumenti multimediali utili, per esempio, a creare mappe interattive e rendere più efficaci i tweet. Jacopo Salvadori
Attraverso la mia esperienza e quella dei miei colleghi ho avuto modo di mettere in pratica quello che stiamo imparando a scuola e di provare a entrare nel vivo della professione giornalistica. Gianmarco Murroni
Da Ijf15 ho imparato che è ora di smettere di fare il giornalista “volontario” a vita. Marco Tonelli
Dal Festival ho imparato che scrivere un articolo di più di mille parole è mentalmente devastante. Riccardo Marchetti
Il Festival mi ha insegnato che i giornalisti dormono poco e quando non dormono stanno su Twitter. Antonella Scarcella
In questi cinque giorni ho scoperto strumenti utili per la professione molti dei quali nascono dallo sviluppo tecnologico. Per quanto gli strumenti possano svilupparsi ed essere sensazionali, però, hanno poco effetto se alla base non c’è una notizia. Il giornalista cerca e racconta storie, cambiano gli strumenti, i metodi narrativi, ma il suo ruolo non cambia. Lucia Gabani
Vorrei scrivere qualcosa di positivo, ma le cose buone sono tante e le diranno altri. Io ho avuto conferma che il giornalista, come lavoratore, diventerà sempre più ricattabile nel mercato del lavoro. La collaborazione e la solidarietà di categoria sono il futuro, ma non mi sembra ancora una consapevolezza diffusa. Libero Red Dolce
All’orizzonte ci sono poche prospettive, soprattutto in Italia, ma questo non ha scoraggiato centinaia di ragazzi che con passione hanno fatto i volontari al Festival, e non scoraggia chi sceglie di frequentare le scuole di giornalismo. Nessuno si illude, siamo tutti consapevoli delle difficoltà, delle incertezze, dei rischi. C’è qualcosa in questo mestiere sempre più complicato e indefinito che però non smette di affascinarci. Nessuno lascia perdere. La strada in salita rende solo più attraente la sfida. Dania Dibitonto
Da questo #ijf15 ho visto che ci sono giornalisti interessati al proprio futuro. Un momento di riflessione su cosa sia oggi il giornalismo, quali sono gli strumenti e cosa vogliono le persone fa ben sperare per il futuro di questa professione. E io ne voglio fare parte. Michele Nardi
Quello che ho imparato a Perugia è che, nonostante la presenza dei social media, i principi del giornalismo, per fortuna, sono sempre gli stessi. Leonardo Grilli
Dal festival internazionale del giornalismo ho imparato che sapere le lingue è fondamentale per fare il giornalista. Altrimenti non riuscirai mai a scrivere un articolo su un panel in spagnolo, con traduzione solo in inglese. Simona Desole
Mappe, live tweeting, scribleLive e storify. Strumenti utilissimi per il giornalismo online. Ho imparato ad usarli per raccontare il festival e non solo. Alessandra Vittori
Ho imparato a tirare fuori la faccia tosta e che “problem solving” è una cosa meno astratta di quel che possa sembrare. Ho imparato che il tesserino da giornalista professionista vale meno di un due di coppe quando comanda bastoni e che la macchina Festival siamo anche noi. Claudio Zago
In questo Festival ho imparato a cogliere le occasioni quando capitano, senza pensarci troppo. E che ogni persona in più che si conosce rappresenta un arricchimento personale. Il Festival e l’esperienza da volontario sono stati un crescendo di emozioni. Valentina Ruggiu
In questo Festival ho imparato che il lavoro è più bello e anzi migliora quando ci si confronta con giornalisti e volontari da tutto il mondo. Le idee si moltiplicano. Isabella Ciotti
Al Festival ho visto voglia di condividere esperienze, idee e speranze per il futuro. Tutti insieme. È quest’astmosfera, resa possibile dal lavoro di speaker e volontari, a rendere unico il Festival del giornalismo. Niccolò Gaetani