Content e brand curation, cinque strumenti che i giornalisti dovrebbero conoscere (e usare)

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PERUGIA – Robin Good è un esperto di content curation, ma è anche un imprenditore ormai specializzato. Da quasi 20 anni il suo business è il web. E dentro il web ha trovato e analizzato centinaia di strumenti, o tool, utili per approfondire gli interessi più diversi: dall’appassionato di un genere particolare di musica all’esperto di design che vogliono tenersi aggiornati. Ha presentato al Festival internazionale del giornalismo di Perugia anche alcuni degli strumenti che secondo i giornalisti dovrebbero conoscere. Per l’intervista al Ducato ne ha selezionati cinque, tra quelli che ritiene indispensabili a ogni reporter che voglia organizzare il proprio materiale online, trovare spunti interessanti e curare il proprio brand.

SCOOP.IT (gratuito+versioni a pagamento)

Trovare le notizie più interessanti su un argomento, personalizzarle ed aggiungerne un plusvalore. Scoop.it offre la possibilità di selezionare le migliori notizie ed esportarle sul proprio sito o blog attraverso la url della pagina oppure di creare contenuti a partire da zero. Un tool indispensabile per tenersi aggiornati in poco tempo. Qui un breve tutorial su come muovere i primi passi sul portale.

2) PINTEREST (gratuito)

pinterest

Non solo foto di dolci, scarpe alla moda e frasi ad effetto. Con una bacheca di più di 70 milioni di utenti, Pinterest è ormai una vetrina indispensabile per chiunque voglia promuovere il proprio “brand” in modo innovativo. Cercare informazioni tra le fonti giuste, condividerle al pubblico e crearsi una nicchia di riferimento. Può un giornalista tralasciare questa fonte di visibilità?

3) PRISMATIC (gratuito)

prismatic

Imparare cose nuove ogni giorno, trovando notizie che i media tradizionali non trattano. Ecco cosa permette di fare Prismatic, un contenitore personalizzato di informazioni basato sugli interessi dell’utente. Il flusso di notizie è determinato in base alla connessione con i social network e alla posizione geografica tramite un algoritmo che permettono poi all’utente di scoprire argomenti di interesse affini al proprio profilo. È possibile anche raccomandare una notizia, facendola salire in testa al proprio “news feed” e rendendola visibile a tutti. Da provare.

4) ZEEF (gratuito)

Zeef altro non è che una directory, un catalogo web grazie al quale è possibile effettuare ricerche navigando per categorie predefinite. Una sorta di motore di ricerca “umano”, dove non c’è un algoritmo che decide per noi cosa vedere e cosa no. Fine di Google? Ovviamente no, tuttavia ogni giornalista potrà guadagnarsi la fiducia della nicchia di riferimento, aumentando il proprio brand puntando su una bacheca specializzata. Come si usa? Guardate questo breve tutorial.

5) WORDPRESS (gratuito+vers. a pagamento)

wordpress

Vi starete chiedendo: perché una piattaforma per la gestione di un sito internet? Per Robin Good la risposta è semplice: “Con tutti gli strumenti a vostra disposizione le possibilità che avete sono infinite. Foto, video, infografiche, tutto è alla portata di tutti. Ricordate sempre che è quello che avete nella testa che fa la differenza, nient’altro”.