Vaccini, Urbino al 92,7%, sotto la soglia di sicurezza. Il pediatra: “Antivaccinismo è la moda del momento”

Silvio Amadio, pediatra di Urbino
di PATRIZIA BALDINO e DANIELE ERLER

URBINO – Quella di Urbino è una delle zone delle Marche dove si vaccina di più, senza però raggiungere la percentuale minima prevista dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Meglio di altri distretti della regione, ma ancora sotto la soglia di sicurezza del 95% per le principali vaccinazioni. Questa soglia garantisce “l’immunità di gregge” che protegge anche le persone che, per motivi di salute o allergie, non possono vaccinarsi.

La proposta di legge – “Entro l’autunno obbligo vaccini negli asili delle Marche”

Facendo la media delle vaccinazioni, Urbino, con il 92,7% ottiene la medaglia di bronzo dei distretti con più copertura, dopo Ascoli e Ancona, rispettivamente primo e secondo con il 93,1% e il 92,8%. Ultimo posto per il distretto di Pesaro che raggiunge solo l’81%.

Numeri che fanno paura e che potrebbero causare la diffusione di malattie quasi debellate. Come il morbillo, il cui vaccino è fortemente consigliato. La sua percentuale è pericolosamente bassa: il distretto di Ascoli raggiunge il 90%, ma quello di Pesaro ottiene solo un misero 67%, Urbino 83%. Male anche gli altri distretti, fermi a una percentuale che non supera l’85%. Il rischio è quello di originare nuove epidemie, come ad esempio è avvenuto in Romania il mese scorso.

Dati, quelli marchigiani, che riflettono la tendenza generale del calo delle vaccinazioni. Come si può spiegare questa diminuzione? La causa principale riguarda i tanti dubbi dei genitori che si domandano se usufruire o meno dei vaccini obbligatori e di quelli raccomandabili. “Credo che molte mamme si facciano influenzare da naturopati e omeopati – commenta Silvio Amadio, pediatra di Urbino – che vogliono imporre la loro visione. Purtroppo essere antivaccinisti è la moda del momento”.

Una legge che renda obbligatorie le vaccinazioni per i bambini da iscrivere agli asili potrebbe essere, secondo Amadio, la soluzione giusta. “Non solo perché è dimostrata l’utilità delle vaccinazioni per combattere le malattie nei bambini – spiega Amadio – ma anche perché questa legge va a determinare una coscienza civile maggiore”. Il riferimento è a quei bambini che non possono vaccinarsi, per esempio perché sono malati oncologici, con immunodeficienze o perché hanno appena subito per altri motivi un trapianto di midollo. “Se non sono vaccinati sono protetti dalle vaccinazioni degli altri. È necessario che la comunità in cui vivono eviti loro ulteriori infezioni”.

La grande maggioranza dei genitori di Urbino rimane comunque favorevole ai vaccini. Fuori dalle scuole materne, ne abbiamo sentito alcuni; e tutti si sono mostrati compatti nel promuoverli. C’è chi, come Michele Mattioli, ricercatore universitario di 50 anni, ritiene che sia fuori luogo non usufruirne, dopo i tanti fondi investiti in questo settore dalla ricerca scientifica. Altri, come Eleonora Nicolini, mamma di un bimbo di cinque anni, si fidano dei loro medici e si dicono preoccupati dall’aumento delle malattie contagiose che, in luoghi dove i bambini sono a stretto contatto tra loro, si propagano alla velocità della luce. Come sottolinea Francesca Simoncini, medico e mamma di una bambina di quattro anni, chi è vaccinato protegge anche chi non può esserlo, rendendo gli asili più sicuri.