Ospedale di Urbino, troppi degenti da entroterra: problemi a Pronto Soccorso e stanze affollate a Medicina

L'ospedale di Urbino Santa Maria della Misericordia
di ELISABETTA BARBADORO

URBINO – L’arrivo dei pazienti da tutto l’entroterra al Pronto soccorso di Urbino mette in difficoltà anche i reparti che devono accogliere i malati. Dopo la chiusura dei punti di primo intervento degli ospedali di Cagli e Fossombrone l’afflusso all’ospedale Santa Maria della Misericordia è aumentato, ma il numero di posti letto per i ricoveri non è sufficiente a garantire la degenza e la Direzione sanitaria ha disposto l’introduzione di alcuni letti in più nel reparto di Medicina che è al completo.

Qui i letti aggiunti per i ricoveri sono otto, uno in più per ogni stanza del reparto che contava già 50 posti. Ma per questi “letti bis” manca la presa d’ossigeno e la camera sembra davvero troppo stretta per cinque pazienti, con i letti ‘stipati’ a meno di 50 centimetri uno dall’altro.

Oltre alle strutture per il ricovero, al reparto di medicina mancano anche i medici, anche questo è un problema emerso dopo la chiusura degli altri presidi dell’entroterra, e secondo il personale per Urbino non è stato previsto un potenziamento sufficiente.

Per fronteggiare il problema, oltre ai letti-bis, l’unica soluzione sono i ricoveri extra-reparto. “In questi giorni sono una quindicina i pazienti che trascorrono la degenza in un’ala diversa da quella di competenza, e questo crea problemi logistici e sanitari” spiega il primario del Pronto soccorso, Filippo Mezzolani.

L’apertura del nuovo reparto di geriatria, con 18 posti in più, non basta per sanare l’emergenza: “Servono letti per la lungo-degenza” lamentano dall’ospedale.