Il villaggio nella città Samsun, un porto del Mar Nero ancorato tra due strade della Berlino turca |
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Guanti di seta nel vapore Un giro tra i vapori dell'hammam, un labirinto di stanze piccole, ma non prive di sorprese, per chi, per la prima volta in un bagno turco, si lasci guidare da un cicerone con la treccia. |
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Una nicchia della sala principale tra i catini in pietra. A destra l'entrata della Scoko Fabrick, ex fabbrica del cioccolato, ex casa occupata: "Schoko fabrik: 1000 metri quadri per donne, lesbiche e ragazze" |
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Percorsa
la via un paio di volte in lungo e in largo, ci si deve decidere a chiedere
informazioni alla prosperosa panettiera turca di mezza età, farle
capire che non si vuol comprare nulla, ma che solamente non si riesce proprio
a scovare l’hammam, il bagno turco per donne, che dovrebbe essere
lì nei paraggi, sulla Mariannenstr. all’incrocio con l'Oranienstr.,
l’arteria vitale di Kreuzberg, e non lontano dall’angolo di
Samsun. Il bagno turco è infatti sepolto in un cortile interno, nel seminterrato di un palazzo, la Schoko Fabrik, che negli anni ‘80 era occupato solo dalle “ragazze terribili” del movimento femminista, e che ancora oggi ospita attività e incontri destinati ad un pubblico di donne. Si definisce: "1000 metri quadri per donne, lesbiche, ragazze". La gestione del bagno tuttavia sembra estranea al vento femminista che spira ancora in tutta la casa, e l’entrata, tra fiori di plastica e decorazioni in finto oro, è immersa in un gran silenzio. La ragazza dietro al banco turca, bellissima e con una grossa treccia nera, ma vestita sportivamente (niente abito folkoristico), appena entrate, chiede “Siete mai state qui?”. Poi, alla risposta negativa, invece di dare spiegazioni dice semplicemente di togliere scarpe e giacca e consegna a ciascuna una ciotola di alluminio lavorata: “Seguitemi”. Attraverso le porte con i vetri opachi si entra in una sala non troppo ampia con divani disposti alle pareti, su di un tavolo sono sistemati te e pasticcini alle mandorle e al miele, la stanza è immersa in una luce calda, gialla, anche lei mielata. Ci sono un paio di donne stese, avvolte in asciugamani che parlano piano. Sono una strana combinazione: ragazze turche che parlottano tra di loro e coppie di lesbiche berlinesi, col taglio a spazzola, che si massaggiano la schiena. |
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