LA STORIA

AL SAN VITO

NONSOLOTIFO

 

 

Una veduta di Acri, comune in provincia di Cosenza

Parroco goleador a Acri

Montagnola, frazione di Acri, piccolo comune in provincia di Cosenza. Sono gli anni ’70. Povertà nel sud rimasto fuori dall’industrializzazione significa povertà vera, cioè case senz’acqua, senza energia elettrica e bagni. Molti sono emigrati, in Argentina, in Australia. Altri sono rimasti, fanno perlopiù i contadini.
Qui padre Fedele è chiamato a fare il sacerdote, arriva da Milano, è il suo primo incarico.
“Quella della Montagnola era una frazione molto “rossa” – ricorda padre Fedele – ostile alla chiesa che io ero andato a rappresentare”. Una chiesa in realtà neanche c’è. Padre Fedele (che a Acri rimarrà poi a insegnare per vent’anni circa) deve far fronte a diversi problemi. Deve trovare un modo per ambientarsi, fare comunità con gente a un primo impatto un po’ ostile.

Meno male, c’è il pallone!

Il pallone ritorna ciclicamente (è proprio il caso di dirlo) in tutta la storia del cappuccino, quasi come filo conduttore.
Il giovane parroco si spoglia per i pochi minuti di una partita della tonaca. Scarpette e calzoncini, si parte. Un terreno da spianare nel piccolo paesino si ottiene facilmente. Nel giro di qualche anno costruisce un campo sportivo, un asilo e una chiesa. Grazie ai gol del parroco centravanti la squadretta della Montagnola vola in seconda categoria. Intorno al pallone si fa comunità, dall’osteria la gente si avvicina alla chiesa. Soprattutto il prete comincia a reclamare per i suoi abitanti quelle cose necessarie per una vita civile: acqua, rete fognante, energia elettrica.
“Ad Acri – racconta padre Fedele – ho portato avanti una delle mie prime battaglie, quella per l’elettricità. Organizzai un grande corteo, intonando “Montagnola cià cià cià”. Il corteo terminò in piazza. Lì l’appello colpì tutti, dal sindaco al presidente della repubblica. La denuncia fu fatta senza mezzi termini. Il giovane parroco minacciò lo sciopero della fame. Dopo dieci giorni partirono i lavori per portare l’elettricità alla gente della Montagnola.

 

 

 

 

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