LA STORIA

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Volontari al lavoro nella vecchia mensa dei poveri

La nascita dell’Oasi. Padre Fedele racconta

La nuova Oasi Francescana è stata inaugurata a settembre, ma è nel 1985 che nasce il primo nucleo della struttura, che è prima solo una mensa, poi include il dormitorio e cambia sede. Ecco la storia
Da cosa nasce l’idea dell’Oasi?
Dalla constatazione che in città c’era troppa povertà, più o meno nascosta e dall’esperienza con gli ultrà. Volevo indirizzarli verso il sociale.
Intanto ci fu l’amore per gli ultrà, il desiderio di stare con questi ragazzi dei “nuclei sconvolti”…Sergio, Paride, Vincenzo, Piero…in chiesa ci va il 5% della gente, perlopiù anziani…i giovani non ci mettevano piede e io sono andato a trovarli. Questa è chiesa.
Come avete cominciato?
Partiti da niente, abbiamo usufruito di una casa in corso Mazzini, dataci da un uomo facoltoso, e abbiamo raccolto gli utensili. Lì è nata la mensa dei poveri.
Una mensa vera, con tesseramento?
Certo, gli utenti tenevano quei tesserini quasi come una carta d’identità
Quali erano i maggiori problemi?
Non di natura economica, si creò subito una vasta rete di aiuti. Ma non era facile, nel corso degli anni abbiamo registrato presenze da 39 nazioni, religioni, usanze diverse…c’era da sedare risse, mantenere decoro…tuttavia a volte i volontari superavano per numero “i poveri”
Poi?
La mensa cresceva, bisognava rinnovarsi. Ho preso un prefabbricato presso il Convento della Riforma a Cosenza, in un terreno stepposo, frequentato da drogati. Intanto ho messo su anche un poliambulatorio.
Quando nasce l’idea della nuova oasi?
Nel ‘98/’99. Inizialmente pensavo di mettere su una costruzione a grattacielo su delle colonne. La terra apparteneva a un colono, che non me la voleva dare. Mi sono industriato. Mi aiutò il sindaco, l’onorevole Giacomo Mancini, ci fu un accordo che prevedeva anche il cambio del piano regolatore.
Quando fu posata la prima pietra?
Il 13 maggio 2001. Il problema è che con le colonne crescevano anche i debiti. Adesso le spese sono in buona parte tutte coperte, grazie a aiuti e finanziamenti.

 

 

 

 

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