Urbino-Tavoleto, M5S contro Gambini e Pd: “L’armata Brancaleone è andata a sbattere”

URBINO, 12 DIC. – “L’armata Brancaleone del sindaco Gambini è andata a sbattere e la botta è di quelle che fanno male”. All’indomani della decisione da parte della Regione di sospendere il referendum di domenica 13 dicembre sull’incorporazione di Tavoleto nel comune di Urbino, il Movimento 5 Stelle commenta così questo epilogo, ricordando che solo “il nostro consigliere comunale (Emilia Forti) ha votato, in Consiglio comunale, contro la richiesta alla Regione, e, anche se ora il PD si dissocia in qualche modo dalla decisione della maggioranza, resta il fatto che in Consiglio comunale ha votato a favore”. La decisione di sospendere la consultazione popolare è stata presa dalla Regione dopo l’ordinanza del Tar dell’11 dicembre che ha accolto il ricorso del Comitato del no di Mombaroccio contro la procedura di fusione tra quest’ultimo comune e Pesaro.

“Gambini, con il consenso fideistico della sua maggioranza e con l’arroganza di chi ormai è in delirio di onnipotenza – si legge in un comunicato diffuso dal M5S – non ha voluto ascoltare chi gli mostrava il dettato delle leggi che era molto chiaro in materia: la legge regionale non può contraddire palesemente una legge del Parlamento della repubblica, soprattutto quando questa fa esplicito riferimento alla costituzione italiana”. Dell'”armata brancaleone” fanno parte, per il M5S, anche i responsabili della politica regionale, il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli in testa. “La fusione tra comuni deve essere un processo costruito con le popolazioni interessate e con l’obiettivo rivolto a sinergie strategiche. Ora a noi cittadini toccherà pagare le spese per gli allestimenti dei seggi, le ore di lavoro del personale comunale, le mancate giornate scolastiche dei ragazzi nelle scuole interessate e i permessi lavorativi dei genitori” conclude il comunicato.