di Nicola Petricca
URBINO – Dopo il commissariamento dell’Ersu di Urbino, Grent Sota, il rappresentante degli studenti che faceva parte del suo consiglio d’amministrazione, è stato estromesso dal Consiglio degli studenti dell’università. Contro questa decisione si sono mosse tutte le associazioni compatte (di maggioranza e minoranza) che formano la stessa assemblea studentesca tranne il gruppo consiliare Universitas che ha preferito non prendere posizione. Secondo l’Ateneo, con la decadenza del Cda dell’ente per il diritto allo studio, “viene meno la condizione sostanziale della sua permanenza nel Consiglio”. È la risposta che Sota, membro del gruppo studentesco Agorà Urbino, ha ricevuto per raccomandata dal direttore generale dell’università, Alessandro Perfetto, quando ha chiesto chiarimenti.
L’articolo a cui l’ateneo fa riferimento riguarda la composizione del Consiglio studentesco: il Consiglio è formato dagli studenti eletti come referenti nei vari organi di rappresentanza della comunità universitaria, tra i quali anche l’ente di gestione del diritto allo studio. Dato che il Cda dell’Ersu non esiste più, secondo l’ateneo la funzione di rappresentante di Sota viene meno e lo studente perde il diritto a sedere in Consiglio.
Ma le associazioni studentesche non ci stanno e sostengono che l’Università abbia applicato in maniera sbagliata l’articolo in questione. Il perché lo ha spiegato Angelo Duraccio, presidente del Consiglio degli studenti, durante una conferenza indetta dai gruppi Agorà Urbino, FuoriKorso LINK, 1506 e Azione Universitaria Urbino. “L’elezione di Sota era avvenuta contestualmente a quella di altri rappresentanti – dichiara Duraccio – la nomina a componente del Cda dell’Ersu viene fatta dalla Giunta regionale e quindi è un atto secondario. Con il decadimento della nomina non decade l’elezione del rappresentante, che deve rimanere parte del Consiglio studentesco. Con l’estromissione operata dall’università di Urbino, in pratica, si fa decadere l’elezione. Nessuno degli altri atenei ha adottato questa linea”.
Nelle Marche tutti e quattro gli Ersu (Urbino, Ancona, Camerino, Macerata) sono attualmente senza consiglio d’amministrazione e guidati dal Commissario unico straordinario, Angelo Brincivalli. La riforma di questi enti arriverà dopo la fine del periodo di commissariamento che terminerà ad aprile o, in caso di proroga, a giugno. Quindi, non più tardi di settembre-ottobre, l’inizio del nuovo anno accademico. La Regione sta vagliando sei proposte.
“La decisione dell’università è illogica”, continua Duraccio. Le quattro liste hanno firmato un documento in cui chiedono il reintegro di Sota in Consiglio e hanno indetto la conferenza per supportare la richiesta. “Chiediamo all’università di smetterla con questa poca considerazione verso gli studenti e di reintegrare Sota perché è l’unica figura intermediaria tra gli studenti e un’istituzione come l’Ersu”.
Il problema denunciato dai firmatari del documento è il venire meno di una figura di intermediazione con un’istituzione come l’Ersu che, comunque, mantiene l’erogazione dei servizi per gli studenti. Tuttavia, Sota non ne fa una questione personale: “Sono stato avvisato dall’università con una semplice comunicazione, non c’è stato neanche un decreto rettoriale. Del mio reintegro non ne faccio una battaglia per me stesso, ma una priorità per tutta la comunità studentesca”.
Il Consiglio degli studenti funziona come un piccolo parlamento: composto da 24 rappresentanti, ha al suo interno una maggioranza (rappresentata da Agorà) e una minoranza (FuoriKorso LINK, 1506, Azione Universitaria Urbino e Universitas). “Quello che difendiamo non è la posizione della nostra lista, perché anche senza Sota non perdiamo la maggioranza – afferma Giulia Ivagnes, capogruppo di Agorà in Consiglio studentesco – quello per cui ci battiamo è il diritto di uno studente eletto a sedere in Consiglio studentesco. Crediamo che il ruolo del rappresentante sia fondamentale e ciò si vede dall’accordo con le liste d’opposizione che hanno firmato il documento. C’è il pericolo di arrivare alle elezioni di ottobre senza la possibilità di eleggere un rappresentante degli studenti nel Cda Ersu, ed è un rischio che non vogliamo correre”.