di ANNA SACCOCCIO
URBINO – Nel 2015 ci sono state più assunzioni che cessazioni di lavoro nella provincia di Pesaro Urbino. Non succedeva da tre anni. Secondo l’indagine del servizio politiche del lavoro della Provincia, nel corso dell’anno sono stati firmati 52.832 nuovi contratti e ne sono terminati 51.826. Le nuove assunzioni hanno superato le cessazioni di lavoro di 1.006 unità e, anche grazie al “Job Act”, la riforma del diritto del lavoro promossa dal governo Renzi, i contratti a tempo indeterminato sono aumentati.
Buone notizie, anche se bisogna considerare che il numero di nuove assunzioni non corrisponde al numero di nuovi occupati, perché la stessa persona può aver avuto più assunzioni a tempo determinato nel corso dell’anno. Infatti le 52.832 nuove assunzioni corrispondono a un numero effettivo di nuovi occupati pari a 32.116, 4.010 nuovi occupati in più rispetto all’anno precedente.
Uno scenario nel complesso positivo, ma dove restano penalizzate le donne. Le assunzioni che le riguardano non sono aumentate, anzi nel 2015 ci sono stati 15 contratti in meno firmati da donne. L’accesso al mondo del lavoro continua, dunque, a favorire di più gli uomini: rispetto al 2014 hanno firmato 2.487 nuovi contratti in più da lavoro dipendente.
A seguito delle stabilizzazioni e degli sgravi previsti dal “Job Act” i nuovi contratti a tempo indeterminato sono più che raddoppiati passando da 4.203 nel 2014 a 9.784 nel 2015, mentre quelli a tempo determinato sono diminuiti.
Le nuove assunzioni sono cresciute soprattutto nei settori delle costruzioni, in quello manifatturiero, sanitario e di assistenza sociale. Sono stati assunti invece meno lavoratori nella ristorazione e meno assistenti domestici: segno che, con il perdurare delle difficoltà economiche, sono sempre più le famiglie che scelgono di occuparsi della casa, piuttosto che ricorrere a persone esterne.