di Alessandra Vittori e Andrea Perini
URBINO – Il trapano rimuove le viti che tengono insieme l’imponente rivestimento del quadro, poi la mano sposta con attenzione il velo di carta e solleva l’opera. Ed eccola. La Muta è tornata a casa. È arrivata oggi (29 gennaio) protetta da un imballaggio che le ha permesso di superare senza difficoltà il viaggio da Torino a Urbino. A Palazzo Ducale ha trovato ad attenderla una nuova ‘casa’: un allestimento nuovo di zecca nell’Appartamento della duchessa. Nuove luci, nuove spiegazioni e anche un suo calco per permettere ai non vedenti di godere della stupenda opera.
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— Il Ducato Urbino (@IlDucato) 29 Gennaio 2016
Proprio in occasione del rientro della Muta, Peter Aufreiter, nuovo direttore della Galleria nazionale delle Marche, ha organizzato una piccola festa di benvenuto dove nel menù, oltre allo spettacolo offerto dall’opera stessa, è stato inserito anche l’annuncio delle azioni da mettere in campo nel 2016 per “far rivivere Palazzo Ducale”. Tante modifiche che comporteranno delle spese che, con ogni probabilità verranno finanziate autonomamente. Due le conseguenze della volontà di innovare: l’aumento dei biglietti e l’apertura all’affitto di alcuni spazi per matrimoni, eventi o feste di laurea.
Palazzo Ducale si trasforma. Quello pensato da Aufreiter sarà un Palazzo Ducale “più educativo e più didattico. Come per la Muta, che da oggi ha un nuovo ‘contenitore’, anche altre sale verranno riallestite. Inizieremo dal primo piano”.
Nell’idea di Aufreiter quindi il Palazzo dovrà essere pensato per tutti: i bambini avranno simpatici aneddoti che racconteranno in breve i tratti distintivi dell’opera, gli adulti un racconto più approfondito ma semplice, i disabili sensoriali, calchi e audio-video-guide e gli esperti nozioni dettagliate.
Il percorso della Galleria si svilupperà in ordine cronologico e in maniera tematica. Le varie ali ospiteranno opere e ausili multimediali riconducibili alla storia architettonica di Urbino e ai grandi nomi presenti all’interno della Galleria nazionale “in modo che il visitatore – afferma Aufreiter – esca da Palazzo conoscendo tutto su questi personaggi e sulla dimora di Federico”.
Un occhio di riguardo speciale sarà riservato ai disabili. Finalmente lo Studiolo del Duca, il capolavoro di illusioni prospettiche, potrà essere visitato anche da chi ha difficoltà motorie. E non sarà l’unica stanza che vedrà risolto il problema delle barriere architettoniche: “Attualmente alcuni spazi non sono accessibili a tutti, come lo Studiolo. Miglioreremo anche questo aspetto”.
Nuovi spazi. In programma per il 2016 c’è anche l’apertura delle sale restaurate del secondo piano e altri settori dei sotterranei ancora chiusi al pubblico. “Periodicamente – aggiunge il direttore – saranno aperti anche luoghi fino a ora non fruibili come il Torricino di nord-est”. Uno di questi ospiterà una sezione di arte contemporanea: “Ci saranno mostre di artisti regionali che rimarranno visitabili sei settimane”.
Alcune delle ‘nuove’ sale non accoglieranno mostre o turisti. Saranno invece sistematicamente date in concessione per matrimoni, feste di laurea e convegni . “Per l’estate – annuncia Aufreiter – vorremmo organizzare opere teatrali”.
Cinque grandi mostre. In primavera verrà presentato il restauro dello Stendardo di Signorelli. “Questo perché – racconta il direttore – abbiamo fatto delle scoperte interessanti nel disegno preparatorio”. Sempre in primavera saranno esposte due opere di Gentileschi: “L’annunciazione, dalla Galleria Sabauda di Torino, e La visione di santa Francesca Romana”. E poi incisioni della Cappella musicale di Urbino, il ritorno della Conversione di San Paolo di Taddeo Zuccari e molte altre. L’obiettivo è centrare anche cinque mostre prestigiose. Al momento però nessuna è ancora stata decisa. Insomma: i lavori sono ancora in corso. Uno dei grandi eventi che potrebbe rientrare nella cinquina voluta da Aufreiter potrebbe essere il Rinascimento segreto promossa da Vittorio Sgarbi anche se, confessa il direttore, “ha un costo elevato”.
Ma l’Austriaco punta soprattutto su un obiettivo: “Riportare ogni anno un’opera diversa di Raffaello a Urbino. Il Metropolitan di New York mi ha chiesto un Barocci. Io ho accettato di prestaglielo ma ho chiesto in cambio un Raffaello. Non hanno detto ‘no’. Ne stiamo discutendo”.
Aperture e biglietti. Le novità potrebbero toccare anche gli orari di apertura e chiusura di Palazzo Ducale. “Abbiamo chiesto a Franceschini autonomia anche su questo fronte – afferma Aufreiter – in inverno non c’è motivo di aprire alle 8.30 e in estate invece si dovrebbe stare aperti fino le 22 come è in tutto il mondo”.
Lo sforzo di innovare obbligherà la Galleria ad alzare i prezzi dei biglietti del 40 per cento. In pratica dagli attuali 5 euro ai futuri 6.50/ 7.
Nuovo sito, wi-fi, banca dati, pubblicazioni, collaborazioni. Il Palazzo si aprirà al web e lo farà sia con un nuovo portale più accattivante ma anche con l’inserimento di tutte le opere della Galleria, da quelle del Lapidario fino a quelle dei depositi, all’interno di una banca dati online. Si inizierà da quelle esposte. Attraverso gli account Facebook e Twitter del Palazzo “cercheremo di curare l’identità istituzionale della galleria”. Il wi-fi sarà installato in ogni sala del Palazzo.
Dopo la svolta 2.0, Urbino coinvolgerà anche il territorio: “Stringeremo collaborazioni in tutte le Marche – aggiunge Aufreiter – per eventi e mostre. Non solo: ho intenzione anche di inserire una sorta di biglietto unico per tutta la regione”.
Sul fronte delle pubblicazioni, saranno tre i nuovi cataloghi che verranno stampati: uno per esperti, un altro per turisti e uno che parlerà delle opere più importanti.
I finanziamenti. Con la riforma del ministro Franceschini i 20 musei italiani più importanti hanno accolto ognuno un nuovo ‘superdirettore’. Ma non è l’unica novità. Da quest’anno questi siti museali avranno una propria autonomia economica. Proprio grazie a questa ‘libertà di spesa’ ognuno sceglierà che tipo di iniziative affrontare durante l’anno finanziandosi autonomamente.
“I fondi – spiega Aufreiter – arriveranno dalla vendita dei biglietti, dalle sponsorizzazioni, dallo shop presente nella Galleria. Di tutte queste entrate lo Stato ne trattiene il 20 per cento. Il resto va a comporre il budget a nostra disposizione. Per quest’anno, visto che il 2015 è stato un anno fruttuoso, avremo a disposizione più o meno 600mila euro”.
Alcuni finanziamenti continueranno comunque ad arrivare direttamente dallo Stato. È il caso dei fondi che serviranno per aumentare la sicurezza “per cui – sottolinea il direttore – c’è a disposizione un budget di 50 milioni di euro utilizzabile da tutti i musei italiani”.
I dati del 2015. Peter Aufreiter ha divulgato anche i dati degli ingressi del 2015: sono 191.829. “Le mostre sono servite – ammette – ma se si vanno a consultare nello specifico si vede che l’aumento deriva anche dall’ingresso del 20% in più di scolaresche”. Ingressi che hanno portato nelle casse di Palazzo Ducale oltre 400mila euro.